Stress non vuol dire Ansia e viceversa!
“Essere sotto stress” o “essere in ansia” non rappresentano la stessa situazione. Per molti di noi non è difficile riflettere su quanto siano diversi questi due concetti e su come effettivamente non li usiamo in maniera intercambiabile nel linguaggio quotidiano.
Stress ed Ansia sono entrambi fenomeni che si accompagnano a sensazioni corporee ed a risposte emotive.
Lo Stress rappresenta la normale risposta allestita dal nostro corpo in corrispondenza o all’avvicinarsi di una determinata circostanza; vale a dire che possiamo identificare degli “agenti stressanti” capaci di innescare questa nostra innata reazione. È possibile identificare degli “agenti” immediatamente affrontabili o vicini nello spazio e nel tempo, come possono esserlo un incombente esame universitario oppure la vicinanza fisica di una persona con la quale abbiamo appena avuto un’accesa discussione; in tali circostanze tende a manifestarsi una forma di Stress “acuto” o del breve termine. Esistono anche “agenti stressanti” più complessi, perché caratterizzati dal susseguirsi di diverse difficoltà concatenate, tutte generate da una causa comune che può essere l’instabilità lavorativa oppure la salute precaria; in queste situazioni può manifestarsi una forma di Stress “cronico” o di lunga durata.
Chiunque, quindi, può aver provato sulla propria pelle cosa significa “essere stressati”, ovvero trovarsi ad operare oltre i propri usuali limiti, all’estremo delle proprie capacità.
Lo Stress è quella risposta mentale e fisica attivata tutte le volte in cui abbiamo una gatta da pelare e perciò il nostro corpo e la nostra mente si mettono in tensione al fine di essere più pronti a fornire una risposta, più preparati alle sfide che ci si sono palesate. In questi termini, quindi, lo Stress può rappresentare una risorsa positiva, almeno quello in acuto, perché ci fa essere più scattanti. Al contrario lo Stress cronico può innescare una vera e propria prova di resistenza e quindi a lungo termine risultare difficile da sopportare.
L’Ansia è, invece, uno stato di allarme e preoccupazione che si accompagna alla risposta emotiva e fisica di tensione, tipica dello stress, nella quale, però, prevale la componente mentale; inoltre, in corso di uno stato d’Ansia, è più difficile per la persona che lo vive identificare un fattore stressante e, anzi, spesso non è presente. L’Ansia è un po’ come la risposta ad una falsa situazione di allarme.
L’Ansia e lo Stress Cronico comportano lo sviluppo di sintomi come difficoltà a concentrarsi e mantenere l’attenzione e/o ad addormentarsi e sensazioni di affaticamento, di tensione muscolare e di irritabilità.
50 sfumature di Ansia
Lo stato d’Ansia rappresenta spesso una condizione di anticipazione di preoccupazioni che ci troveremo ad affrontare o che potrebbero presentarsi nel futuro e per le quali avvertiamo nel presente un senso di tensione fisica, muscolare e mentale che ci fanno sorgere sentimenti e desideri di allontanamento e di fuga. Tipicamente, quindi, si è in Ansia quando la spirale dei nostri pensieri ci porta a preoccuparci per situazioni negative che immaginiamo nel nostro futuro, come un risultato disastroso ad un importante concorso oppure un terribile fallimento in una gara sportiva.
L’Ansia può manifestarsi in vari gradi di severità, come la semplice sensazione di farfalle nello stomaco o situazioni ben più gravi di insonnia, debolezza e persino percezione di difficoltà respiratorie. In ogni caso, mentre lo Stress è più spesso accompagnato da sensazioni corporee, la caratteristica dell’Ansia è la forte componente emotiva ed i pensieri e le immagini ansiogene sono i “sintomi” più preponderanti.
L’Ansia può essere considerata una risposta normale soltanto nel caso in cui si è in grado di identificare un fattore stressante che effettivamente affronteremo o comunque è molto probabile si verifichi. Solamente se è possibile scoprire tale agente stressante l’Ansia può essere ricanalizzata per prepararsi ed aumentare la propria attenzione e quindi, in un certo senso, provare a trasformarla in quella forma di Stress acuto che può per noi rappresentare una risorsa in più; se ciò non si verifica lo stato d’Ansia può addirittura inficiare la risposta all’evento diminuendo le nostre capacità mentali e ponendo sotto eccessiva tensione il nostro corpo.
Quando l’Ansia, quindi, non rappresenta più una risposta normale, si configura Il Disturbo d’Ansia: uno stato d’Ansia eccessiva per fattori o eventi che la persona afflitta non riesce ad identificare oppure per situazioni poco probabili e che è impossibile prevedere se si verificheranno o meno, per le quali, però, la risposta ansiogena è veramente eccessiva e spropositata, accompagnandosi a ricorrenti e intrusivi pensieri ansiogeni e preoccupazioni tali da creare profondo disagio ed estremi comportamenti di evitamento che impediscono la partecipazione ai più comuni eventi della vita di tutti i giorni. Il Disturbo, inoltre, spesso si accompagna anche ad importante alterazione del proprio umore. Per questo motivo a differenza di uno stato d’Ansia, il Disturbo è una condizione medica che richiede intervento, attenzione e cure.
DON’T PANIC
Se è vero che lo Stress rappresenta la risposta preparatoria ad un evento o circostanza identificabile nel nostro immediato futuro o nel nostro presente, mentre l’Ansia è uno stato emotivo e fisico innescato dall’anticipazione di una situazione meno identificabile e con i caratteri della probabilità, è vero anche che entrambe le risposte comportano la presenza di agitazione e tensione che ci accompagnano per un certo periodo di tempo, tipicamente più lungo per l’Ansia piuttosto che per lo Stress, soprattutto nella sua forma acuta.
Il Panico è invece una improvvisa sensazione di apprensione e paura che compare inaspettatamente in assenza di un causa identificabile scatenante, tant’è che si parla più precisamente di Attacchi di Panico.
Durante un Attacco di Panico il corpo e la mente vengono improvvisamente assaliti da una serie di sintomi tra cui un'accelerazione del battito cardiaco, l’aumento della sudorazione, la nausea, sensazioni di difficoltà respiratorie, tremolio, pelle d’oca, senso di terrore, di un incombente pericolo o di star per morire e una caratteristica sensazione di depersonalizzazione, come se si potesse osservare l’intera scena dall’esterno e non ci si trovasse all’interno del proprio corpo.
Solitamente gli Attacchi di Panico durano dai 5 ai 20 minuti. Anche se molto spaventosi, gli Attacchi non sono pericolosi e quindi non richiedono ricovero ospedaliero, ma possono comunque necessitare di un intervento medico, soprattutto se accompagnati da sintomi molto severi e/o se molto duraturi.
A chiunque può capitare di fare esperienza di un Attacco di Panico una volta nella vita, ma come per l’Ansia si può configurare il Disturbo d’Ansia, anche per gli Attacchi di Panico esiste il Disturbo da Attacchi di Panico. Questo si verifica quando gli Attacchi si manifestano con molta frequenza e ciò comporta l’instaurarsi di una sorta di “ciclo della paura”, poiché nei momenti liberi dagli Attacchi la persona che soffre del Disturbo da Attacchi di Panico inizia a sviluppare Ansia connessa allo sviluppo di Attacchi di Panico futuri e comincia così ad evitare tutte le circostanze che crede possano indurre la comparsa di un nuovo Attacco, provocando una inevitabile difficoltà nello svolgimento delle proprie attività quotidiane.
In ogni caso, che sia forte Stress difficile da gestire, Stress cronico, Ansia da canalizzare o da comprendere oppure dei franchi Attacchi di Panico è sempre utile rivolgersi all’esperienza e alle cure del personale esperto in salute e benessere psicologico e psichiatrico che possono fornire delle soluzioni ai nostri problemi e delle armi in più per essere più pronti ad affrontare le sfide che la vita ogni giorno ci chiama a superare.
Nel prossimo articolo scopriremo insieme alcuni consigli sulla gestione dell’Ansia!
Dott. Christian Nasti OM Siena e il Team di Icaroe
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