Introduzione
Quando parliamo di tabagismo ci riferiamo all’uso di tabacco, del quale inaliamo i fumi, in maniera costante e prolungata. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il consumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte al mondo e la prima causa di morte evitabile al mondo.
Gli organi colpiti dal fumo di tabacco sono molteplici: cuore, polmoni e vasi sanguigni sono i più bersagliati, con tantissime malattie che possono essere causate (es. il tumore al polmone) o aggravate (es. diabete) dal fumo.
Smettere di fumare ha sempre senso? Le nuove evidenze sul tumore del polmone
In un precedente articolo [1] avevamo riportato i benefici che si ottengono se si smette di fumare:
Dopo 20 minuti, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca tornano nella norma
Dopo 12 ore, i livelli di monossido di carbonio nel sangue calano, mentre quelli di ossigeno si normalizzano
Dopo 24 ore, i polmoni cominciano a ripulirsi dal muco e dai depositi lasciati dal fumo
Dopo 2 giorni, l'organismo si è liberato dalla nicotina e ricomincia a recuperare il senso di gusto e olfatto
Dopo 3 giorni, si comincia a respirare meglio e si recupera energia
Dopo 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora
Dopo 3-9 mesi il miglioramento nella respirazione si fa più marcato; tosse e sibili si riducono
Dopo 1 anno, il rischio cardiovascolare si è dimezzato rispetto a quello di chi continua a fumare
Inoltre, il rischio di sviluppare tumore del polmone diventa - dopo 15 anni - uguale a quello di chi non ha mai fumato (o comunque diminuisce di molto, a seconda di quanto si è fumato durante la vita. Ma che succede se a smettere di fumare è una persona a cui è già stato diagnosticato il tumore del polmone?
Dunque, ha senso spingere una persona che ha già ricevuto una diagnosi di tumore al polmone a smettere di fumare?
Ebbene sì, secondo una ricerca italiana pubblicata sul Journal of Thoracic Oncology [2] e riportata dall’Independent [3], condotta su oltre 10000 pazienti. Il risultato è che chi smette di fumare dopo la diagnosi ha un aumento del 29% di sopravvivenza rispetto a pazienti che continuano ad usare tabacco. Questo studio suggerisce l’importanza di spiegare a chi ha ricevuto la diagnosi di carcinoma dei polmoni i benefici dello smettere di fumare anche dopo la diagnosi, e di fornire loro il supporto necessario»
Secondo questo studio, il sostegno alla cessazione del fumo dovrebbe essere considerato una vera e propria terapia, assieme a tutte le altre (farmacologica, radioterapica, chirurgica, etc.), che si utilizzano nel caso del tumore al polmone.
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Bibliografia:
[1] Il fumo uccide. Icaroe. https://icaroeteam.wixsite.com/icaroe/post/il-fumo-uccide
[2] Caini S, Del Riccio M, Vettori V, Scotti V, Martinoli C, Raimondi S, Cammarata G, Palli D, Banini M, Masala G, Gandini S. Quitting smoking at or around diagnosis improves the overall survival of lung cancer patients: a systematic review and meta-analysis. J Thorac Oncol. 2021 Dec 17:S1556-0864(21)03404-3. doi: 10.1016/j.jtho.2021.12.005. Epub ahead of print. PMID: 34995798.
[3] Never too late to quit smoking to improve health outcomes. Independent. https://www.independent.co.uk/news/health/quit-smoking-lung-cancer-study-b1986433.html
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