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Immagine del redattoreTeam Icaroe

Nuovo Coronavirus: tutto quello che c'è sapere

In questi giorni si sta sentendo tanto parlare di una nuova infezione che ha avuto origine nella città di Wuhan in Cina e di cui si sono riscontrati casi anche fuori dai confini cinesi [1]. Ma quanto ne sappiamo? Quali pericoli ci sono per l’Europa? Come si trasmette e quali sono i sintomi? 


La situazione in breve

  • Il 9 gennaio 2020, il Centro di Controllo delle Malattie Cinese ha comunicato l’identificazione di un nuovo Coronavirus (2019- nCoV) come causa di polmonite;

  • Il virus dalla provincia cinese in cui è stato identificato inizialmente si è rapidamente diffuso in altre zone della nazione e anche in altri stati: Thailandia, Giappone e Corea del Sud hanno segnalato anch’essi dei casi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha quindi convocato una riunione per valutare se l’epidemia rappresentasse una emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale [2];

  • Stando ai dati ufficiali, sono 846 i casi confermati di infezione da Nuovo Coronavirus, di cui 830 in Cina; dei casi confermati al di fuori della Cina la quasi totalità dei pazienti aveva effettuato viaggi in Cina;

  • Un caso confermato in Vietnam non aveva viaggiato in nessuna parte della Cina, ma lo aveva fatto un membro della sua famiglia [3];

  • Nuove infezioni di 2019-nCOV sono state riportate in diversi stati a livello internazionale, compresi gli Stati Uniti, con due casi il 21 e il 24 gennaio, entrambi associati a viaggi a Wuhan [1];

  • Le più recenti informazioni riportano che sia possibile la trasmissione da persona a persona della patologia. Durante le ultime epidemie dovute ad altri Coronavirus la trasmissione avveniva con goccioline di saliva e contatto, i dati suggeriscono che la modalità di trasmissione possa essere simile anche in questo caso [3];

  • Sono stati confermati in Francia 3 casi di Coronavirus, che sono stati prontamente individuati ed isolati dalle autorità francesi [4].


Cosa è il Coronavirus?

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’OMS una serie di casi di polmonite, la causa è stata scoperta Il 9 Gennaio 2020: è stato identificato un nuovo coronavirus (2019- nCoV) causa di polmonite, strettamente collegato a quello della sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

I coronavirus sono una famiglia di virus respiratori, identificati negli anni '60, che possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore alla sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e alla sindrome respiratoria acuta severa (SARS).

Ad oggi non è ancora nota la fonte iniziale di infezione del 2019-nCOV: i primi casi erano tutti in qualche modo collegati a un grande mercato di animali e pesce, il che suggerisce una possibile origine animale. Anche nei casi della SARS e della MERS l’origine del virus è stata poi dimostrata essere animale, con acquisizione successiva della capacità di infettare anche l’uomo [1].


Quali sono i sintomi? Chi è a rischio?

I sintomi più comuni sono:

  • febbre

  • tosse secca

  • mal di gola

  • difficoltà respiratorie

Ad oggi sembra che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Tuttavia, anche una forma lieve può trasformarsi in una forma grave: le persone a rischio sono soprattutto quelle con patologie croniche pre-esistenti, come pressione alta, problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi.


I sintomi sono simili a quelli di altre forme influenzali o simil influenzali che si sviluppano frequentemente in questo periodo, ma per ora pare che siano a rischio soltanto coloro che si sono recati nelle zone dell’epidemia o sono a contatto con persone che vi hanno viaggiato.

Secondo il Centro di Controllo della Malattie americano i sintomi dell’infezione da 2019-nCov si manifestano da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione: se avete effettuato viaggi verso la Cina e la città di Wuhan in un periodo compreso tra i 2 e i 14 giorni precedenti prestate attenzione all’eventuale comparsa di sintomi simili e, in caso compaiano, rivolgetevi a un medico (chiamatelo senza recarvi in ambulatorio). Ci teniamo a sottolineare che la popolazione asiatica residente in Italia o in altre città che non siano quelle interessate dall’infezione NON è a rischio di trasmettere l’infezione più di quanto non lo siano gli altri.


Attualmente non ci sono dati che lascino pensare che sia possibile contrarre l’infezione consumando cibo importato da queste zone. Tuttavia si tratta di una situazione a rapida evoluzione e le informazioni verranno rese note appena disponibili.


Come si diffonde?

Al 21 gennaio 2020, sono stati rilevati casi anche in altre zone della Cina, in persone che avevano effettuato viaggi a Wuhan e anche altri stati hanno segnalato la presenza di casi di infezione.

Inizalmente si riteneva che fosse possibile soltanto la trasmissione da animale a uomo della patologia, ma recentemente le autorità cinesi e l’OMS hanno confermato che è stata dimostrata trasmissione da persona a persona e si sono verificati casi fra il personale sanitario. Non è ancora chiaro con quanta facilità il virus si diffonda da persona a persona, quindi resta ancora da definire il suo potenziale infettante [1]. È stata però confermata la possibilità di trasmissione del virus anche nel periodo di incubazione, quando cioè ancora non ci sono sintomi.


Tuttavia, considerate le informazioni ad ora raccolte, il Centro di Controllo Europeo delle malattie ritiene che il potenziale impatto del 2019-nCov sia alto e che una maggiore diffusione dell’epidemia sia probabile. Ad oggi il rischio di infezione per chi viaggia verso la città di Wuhan è moderato e il rischio di importazione dell’infezione è alto per le regioni caratterizzate da grandi numeri di viaggiatori da e per Wuhan (come l’Asia). Il rischio di importazione in Europa tramite viaggiatori è moderato e si invita a utilizzare corrette precauzioni anti infezione [4].


Come proteggersi?

Al momento non esiste un vaccino per prevenire l’infezione del nuovo Coronavirus. La miglior protezione al momento è evitare l’esposizione. L’organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato una serie di raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la diffusione delle infezioni, quali [5]:

  • lavate frequentemente e bene le mani con soluzioni alcoliche o acqua e sapone;

  • quando tossite o starnutite copritevi naso e bocca con il gomito o utilizzate un fazzoletto (gettatelo subito dopo e lavatevi le mani);

  • evitate il contatto con persone che manifestino sintomi influenzali come febbre e tosse;

  • se avete febbre, tosse e difficoltà a respirare rivolgetevi a un medico e fate presente la vostra storia di viaggi frequenti;

  • se vi recate in zone in cui si sono verificati casi di 2019-nCov evitate il contatto con il animali vivi o con le superfici in contatto con gli animali.

  • evitate di consumare cibo animale crudo o poco cotto, la carne cruda; il latte o gli organi animali dovrebbero essere maneggiati con cura per evitare contaminazioni crociate e per corrette pratiche igieniche.


Cosa stanno facendo in Cina?

Le autorità cinesi stanno mettendo in atto una serie di misure di sanità pubblica per contenere la diffusione dell’infezione, di cui hanno informato l’Organizzazione Mondiale della Sanità:

  • identificati e messi sotto controllo medico i contatti stretti dei pazienti malati e gli operatori sanitari entrati in contatto;

  • la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan ha effettuato una ricerca attiva dei casi, ha temporaneamente chiuso il mercato ittico di Wuhan; sono state inoltre effettuate misure di sanificazione ambientale e di disinfezione;

  • sono state migliorate le attività di comunicazione del rischio per aumentare la consapevolezza e l’adozione di misure di auto-protezione.

  • sono stati interrotti tutti i trasporti da e per la città di Wuhan e in altre città della provincia di Hubei, compresi bus, metropolitane, treni e l’aeroporto internazionale.


Gli obiettivi principali sono porre fine alla trasmissione da persona a persona in Cina, evitare la diffusione di casi dalla Cina al altri paesi ed evitare ulteriore trasmissione dell’infezione in caso di esportazione verso altri paesi. Questi obiettivi possono essere raggiunti con corrette misure di sanità pubblica (come quelle adottate tempestivamente in Cina), una identificazione rapida dei casi di infezione e il controllo stretto dei contatti e dei familiari dei pazienti infetti.


L’indicazione attuale è di evitare qualsiasi viaggio non necessario verso la Cina e in particolare la città di Wuhan, in alcuni aeroporti sono stati attivati degli scanner in grado di rilevare la temperatura corporea. Questi sono utilizzati per i passeggeri in dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV). I casi eventualmente positivi saranno sottoposti agli ulteriori controlli del caso ed eventualmente a isolamento, con attivazione della sorveglianza per gli altri passeggeri a rischio.


Cosa stiamo facendo in Italia ed in Europa?

Nell’Unione Europea i Paesi stanno adottando tutte le misure consigliate dall’OMS: in particolare, vengono sottoposti a controlli i voli diretti ed indiretti in collegamento con Wuhan, che per l’Italia riguardano l’aeroporto di Roma Fiumicino. In linea con il Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), è in vigore una procedura sanitaria per verificare l’eventuale presenza a bordo di casi sospetti sintomatici ed effettuare eventuali procedure di isolamento. Inoltre, i passeggeri in arrivo potranno essere sottoposti al controllo della temperatura corporea [6].

In tutti i Paesi i laboratori sono preparati per effettuare rapidamente i test che possano permettere di individuare subito i casi di Coronavirus e gli ospedali sono già preparati ad accogliere eventuali casi. L’individuazione tempestiva dei casi in Francia testimonia la preparazione dei Paesi dell’Unione Europea, che hanno saputo fare tesoro dell’esperienza dell’epidemia di SARS, che si è mostrata molto più grave di quanto non sia fino ad ora il Coronavirus.


Allo stato attuale quindi, la minore gravità dell’infezione e la preparazione dell’autorità sia europee che italiane consentono di non creare panico od allarmismi. 


Speriamo di aver chiarito qualche dubbio sulla situazione attuale, continuate a seguirci per futuri aggiornamenti e scriveteci su Facebook, instagram o tramite la sezione contatti di questo sito per dubbi o domande!


Il Team di Icaroe



Fonti


Per approfondimenti

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