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Sessualità: parlarne di più, e meglio.

Aggiornamento: 23 feb 2020



Una chiave che apre tutte le serrature è un passepartout, una serratura che si fa aprire da tutte le chiavi è una serratura di merda.


Questo il testo di un post che tempo fa girava su Facebook in risposta alla domanda “Perché se un uomo va con tante donne è un figo, invece una donna è una facile?”. Una frase così semplice, che se decontestualizzata appare del tutto innocua, rappresenta invece in modo perfetto la superficialità con cui ancora troppo spesso si parla di sessualità.

Abbiamo trattato separatamente la sessualità maschile e quella femminile, perché il modo in cui queste due tematiche, seppur strettamente correlate, sono trattate nella società è estremamente diverso. Da una parte abbiamo il mito del maschio virile, che non sbaglia un colpo, con il compito di soddisfare sessualmente ogni partner: per farlo deve attenersi ad una serie di standard basati sul nulla, che portano il singolo individuo a sentirsi costantemente messo alla prova. Dall’altra invece l’idea della donna pura, che prova piacere nel dare piacere ad altri, che può provare desiderio solo nel letto coniugale: sia mai che una donna possa godere per sé stessa e vivere la propria sessualità in modo libero, son cose che non si addicono ad una ragazza per bene.

A ben guardare però, seppur si estrinsechi in modi diversi, il problema centrale è uno: la sessualità è ancora costantemente sotto giudizio (e pregiudizio). Un giudizio modellato a immagine e somiglianza della mascolinità tossica che permea la nostra società (e di cui parleremo estesamente in futuro) e che crea una dinamica in cui esiste un solo modo di declinare il sesso, un paradigma a cui attenersi, pena l’essere sfigati o facili.


Un esempio è la masturbazione. Uno studio americano del 2002 riguardante il modo in cui gli studenti del college parlano di sesso ha rivelato che le ragazze tendenzialmente ne parlano più degli uomini, senza però discutere mai la masturbazione. Parlano di contraccezione, infezioni sessualmente trasmissibili e di violenza sessuale, ma non di masturbazione. Altri esempi ci vengono dai media, basti pensare ad un famoso film del 2005 in cui si dice chiaramente: “E’ qualcosa che fanno le cattive ragazze, mica tutte”. Perché è così: se ti masturbi, se cerchi il tuo piacere e non quello altrui, sei una bad girl. L’americano National Survey of Sexual Health and Behavior riporta che il 64% degli uomini riferiva di essersi masturbato nell’ultimo mese, contro al 40.8% delle donne; ancora, solo l’8.2% degli uomini riferiva di non aver mai praticato la masturbazione, mentre questa percentuale saliva al 21.8% tra le donne. E se salta subito agli occhi la differenza tra i due generi, c’è da notare anche che il 36% degli uomini riferisce di non essersi masturbato nell’ultimo mese. Anche per gli uomini continuano ad esistere tabù riguardo a questo tema, ad esempio il fatto che così come per le donne la masturbazione è spesso vista come qualcosa di giustificato solo quando non si è in una relazione, come se cercare piacere per sé fosse meno dignitoso che procurarne ad altre persone.


Un altro errore in cui spesso cadiamo parlando di sesso è pensare che si possa provare piacere solo con la penetrazione. Esistono moltissimi modi per provare piacere: basti pensare che ognun* ha punti erogeni sparsi nel corpo, in sedi diverse, e che se stimolato ciascuno di questi punti provoca piacere. Ancora, come spiegato nel secondo video della settimana, l’organo sessuale nel corpo femminile non è la vagina, ma la clitoride: i modi per stimolarla sono tantissimi e spesso non prevedono la penetrazione. Il corrispettivo maschile della clitoride è il glande, che allo stesso modo può essere stimolato in molti modi; inoltre, anche la stimolazione prostatica (sia interna che esterna) è fonte di piacere. Riconoscere la diversità delle fonti di piacere è fondamentale non solo per il singolo individuo, ma per tutt*: ad esempio, se durante un rapporto si verifica un episodio di disfunzione erettile sapere che le alternative sono moltissime permette di vivere un’esperienza sessuale gratificante e libera dall’ansia e dal timore del giudizio, che come abbiamo detto inficiano enormemente sulla salute sessuale e quindi su quella globale.


Il piacere sessuale è un diritto, e chiunque deve sentirsi liber* di ricercarlo quando e come vuole. Non siamo noi a dirlo. Esiste un documento stilato nel 1999 e rinnovato nel 2014 che è la Dichiarazione dei Diritti Sessuali dell’Associazione Mondiale di Sessuologia (WAS), che stabilisce il diritto di ogni persona a vivere la propria sessualità in modo libero, sicuro e senza pregiudizi. Ancora, nel 2019 la stessa WAS ha stilato un ulteriore documento in cui vengono sottolineate l’importanza del piacere e del benessere sessuali come parte integrante dello stato di salute di ognun* di noi, ed il diritto a ricercarlo in modi diversi in base a ciò che ci fa sentire a nostro agio.


Chiaramente, il pregiudizio ha contribuito a creare una situazione in cui anche il dialogo intorno alla sessualità è utilizzato in modo completamente scorretto. Il sesso può essere oggetto di battute e di (simpatiche?) gag in televisione o nei film, può essere usato come strumento di marketing, ma difficilmente se ne parla in modo serio e corretto. Peraltro questo utilizzo scorretto della tematica ha creato una situazione di sessualizzazione forzata della società che esclude ed etichetta come inadeguate le persone che non vedono la sessualità in cima alla lista delle loro priorità.


Vorremmo anche soffermarci su un ulteriore punto: abbiamo parlato finora di corpi maschili e femminili e di problemi legati a questa dicotomia di genere, perché è il modo in cui l’argomento della sessualità viene ancora oggi declinato nella nostra società. Ma la realtà, come già spiegato, è molto più complessa. Esistono generi diversi da uomo/donna e corpi diversi da maschio/femmina, intorno ai quali vige il silenzio più assoluto; nei pochi casi in cui ne parla lo si fa in modo superficiale, pieno di errori e false convinzioni. Ma il diritto a vivere la sessualità a modo proprio, come abbiamo detto, è di tutt*, ed è necessario se non imperativo che si inizi ad aprire il dialogo anche a realtà diverse da quelle uomo/donna a cui siamo abituat*.


Il sesso è importante e dobbiamo parlarne. Non è un argomento scomodo, qualcosa per cui abbassare il tono della voce nei luoghi pubblici; il sesso non è sporco, è stata la società a renderlo tale. Dobbiamo però parlarne bene: in modo inclusivo, privo da pregiudizi, senza forzature, in modo che ogni persona sia liber* di vivere questa parte importante della propria vita come crede. Perché la salute (sì, anche quella sessuale) è individuale ed ognun* è e deve essere padrone della propria.


Il Team di Icaroe


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