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Immagine del redattoreTeam Icaroe

Digital Health - Tecnologia per la salute



La recente pandemia di COVID-19 ha portato, insieme alla necessità di rinforzare le misure igieniche generali e di rimanere a casa o distanziati, la chiusura e la riorganizzazione di tantissime attività sanitarie. Sono stati chiusi ambulatori pubblici e privati e sono stati interrotti tanti servizi: in alcuni casi si è arrivati a chiedere limitare l’accesso ai presidi sanitari e ai pronti soccorsi, per non diffondere il contagio.

Una delle più grandi sfide per la salute, già nei primi momenti della portata dal nuovo virus, è stata quella di mantenere attivi alcuni servizi importantissimi o addirittura indispensabili per la nostra popolazione: spesso si è cercato rifugio nella tecnologia e nei suoi strumenti, e nella loro capacità di integrare al meglio le conoscenze e le competenze dei professionisti sanitari.

Negli ultimi mesi si è molto sentito parlare di termini come “salute digitale”, “digital health”, “e-health”, “mHealth”, “wearable”, “telemedicina”, “televisita”, “telemonitoraggio”, spesso senza spiegare a cosa si riferissero o addirittura confondendoli tra di loro.

Cerchiamo di fare chiarezza tra questi termini e di capire quali sono oggi gli strumenti della tecnologia che possono aiutarci a migliorare la salute.

Questa carrellata di concetti vuole essere solo uno spunto per incuriosirvi riguardo a un tema emergente molto importante, ma sicuramente non esaurisce l’argomento, che è vastissimo!

Digital Health

Il termine digital health (e gli analoghi salute digitale ed e-health) indica l’utilizzo di strumenti tecnologici nella promozione della salute, prevenzione delle malattie, cura.

L’obiettivo della digital health è quello di migliorare l'efficienza dell'erogazione delle cure sanitarie e rendere i percorsi di prevenzione e cura più personalizzati e precisi.

La digital health include tantissimi strumenti spesso nati con altre finalità, ma che poi sono stati ritenuti utili per la salute delle persone e quindi convertiti e integrati nel mondo sanitario: basti pensare ai sistemi di videochiamate che sono stati poi utilizzati per le televisite o alla blockchain, che è la tecnologia di base dei bitcoins, che può fornire grandi opportunità nella gestione dei dati e della privacy dei cittadini.

Esaurire in un solo articolo tutte le applicazioni della tecnologia in ambito medico-sanitario è impossibile, ma scopriamo insieme alcune cose sulle principali!

Telemedicina

Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località. La telemedicina può avere varie finalità (prevenzione secondaria, diagnosi, cura, monitoraggio, riabilitazione) e può configurarsi in varie modalità: vediamone alcune!

Quando un* medic* interagisce a distanza con un* paziente si parla di televisita: questa situazione è diventata comune con il COVID-19, e corrisponde a quel momento in cui, invece di presentarci in ambulatorio o in studio, ci lasciamo visitare e fare domande attraverso lo schermo di uno dei nostri dispositivi mobili.

Quando due professionisti sanitari utilizzano la tecnologia per una consulenza a distanza, senza che il paziente sia coinvolto, si parla di teleconsulto. Nel caso in cui il paziente utilizzi dei sistemi di monitoraggio che trasmettono i dati sanitari ad un professionista sanitario a distanza, che li legge e li interpreta, si parla di telemonitoraggio: è successo ad esempio a tante persone a casa con COVID-19 che avevano pulsossimetri (strumenti per misurare la saturazione di ossigeno nel sangue) capaci di inviare le rilevazioni ad una centrale operativa in cui professionisti sanitari leggevano ed interpretavano.


Terapie digitali e mHealth


Immaginate di avere il diabete. Immaginate che la vostra diabetologa vi prescriva, insieme all’insulina, una app per la gestione del diabete, tramite cui la diabetologa può inserire il vostro piano terapeutico e voi potete calcolare di volta in volta (grazie alle istruzioni che lei ha inserito e grazie all’algoritmo della app) le unità di insulina di cui avete bisogno. Sembra qualcosa di lontanissimo da noi, ma è già realtà in alcune zone del mondo. Le terapie digitali sono assimilabili a farmaci veri e propri e, per essere prodotte, approvate ed utilizzate, devono sottostare alle stesse condizioni dei farmaci più comunemente conosciuti. In alcuni Stati (ad esempio in Germania) le digital therapeutics sono già realtà ed i medici tedeschi possono già prescriverle!

Quello delle terapie digitali è un campo che si intreccia molto con la mHealth o mobile Health, cioè l’utilizzo di dispositivi mobili come gli smartphone e i tablet allo scopo di migliorare la salute delle persone.


Wearables, dispositivi indossabili


Vicino a quello della mHealth esiste il mondo degli wearables, cioè dei dispositivi indossabili. Il più famoso in assoluto è l’Apple Watch, lo smartwatch di Apple, che dalla versione 4 (2018) non è più considerato un gadget, ma un dispositivo medico (e quindi registrato come tale). Il più famoso tra gli orologi, infatti, ha tantissime funzioni correlate alla salute, tra cui la possibilità di rilevare la frequenza cardiaca e di eseguire un ECG in due derivazioni (cioè un ECG più semplice e meno approfondito di quello che viene eseguito normalmente in pronto soccorso, che ne ha 12) capace di rilevare la presenza di Fibrillazione Atriale. Oltre all’ECG di Apple Watch esistono tanti altri dispositivi indossabili con varie funzioni, come bracciali portatili per la misurazione della pressione, vestiti che utilizzano sensori per la determinazione dell’indice UV (se non sai cosa è, leggi il nostro articolo!) o addirittura tatuaggi che cambiano colore in base ad alcune caratteristiche biochimiche del nostro corpo!


Intelligenza artificiale


Quando sentite parlare di intelligenza artificiale vi viene in mente il robot di Io, Robot con Will Smith? Fuochino, ma l’intelligenza artificiale non riguarda solo i robot umanoidi, è tanto tanto altro. L’intelligenza artificiale è una disciplina dell’informatica che progetta sistemi e programmi con capacità “quasi umane”: programmi capaci di pensare, di imparare, di riconoscere le differenze tra un oggetto A e un oggetto B o addirittura a scegliere la soluzione 2 invece della soluzione 1 nella risoluzione di un problema.

Potremmo dire che in medicina l’intelligenza artificiale si pone l’obiettivo di favorire le “4P” (precisione, predizione, personalizzazione e partecipazione) e di essere di supporto e sostegno ai professionisti sanitari (non di sostituirli!). Attualmente i protocolli di intelligenza artificiale, tramite algoritmi di machine learning/deep learning (non sapete cosa voglia dire e vorreste saperne di più? scriveteci tutti i vostri dubbi!) vengono usati nei settori più disparati della medicina: ad esempio, esistono software in grado di aiutare i medici nell’interpretazione di radiografie o TAC nella valutazione dell’andamento di una malattia, rilevando piccolissimi cambiamenti tra immagini fatte a distanza di giorni che sembrano apparentemente uguali. Esistono anche programmi in grado di analizzare i testi e “capirne” il significato. Questo sistema viene spesso utilizzato per l’analisi dei contenuti nei social networks, come Twitter: in questo caso, tramite opportuni processi di codifica, è possibile scaricare milioni di “tweets” riguardo ad un argomento e capire come si orienta l’opinione degli utenti (es. capire se la popolazione è pro o contro un determinato farmaco o un determinato intervento). L’intelligenza artificiale viene inoltre usata come supporto per la diagnosi di varie patologie complesse e nei processi di sviluppo di nuovi farmaci. Ogni giorno si aprono nuovi campi di applicazione e la sensazione è che ne vedremo delle belle.



Blockchain


Ne avete sicuramente sentito parlare con l’avvento dei bitcoin. Ma che cosa è? E che c’entra con la salute?

La blockchain è un registro crittografato immutabile e sicuro costruito a nodi intrecciati tra di loro, proprio come quelli di una catena (blockchain significa catena di blocchi). Si chiama così perché i blocchi sono tutti incatenati tra di loro attraverso dei legami crittografati. Immaginate quindi che esista un sistema di trasmissione dati rapido e sicuro, impossibile (per la sua stessa natura) da corrompere, libero e che non deve fare affidamento su una autorità esterna di controllo.

Come immaginate, un sistema del genere sarebbe molto importante in ambito sanitario non solo nel pagamento dei servizi, ma anche, ad esempio, nella tracciabilità dei farmaci e delle loro forniture, nella gestione delle cartelle cliniche elettroniche, nei sistemi di identificazione dei pazienti.

Siamo ancora lontani dal vedere questo sistema implementato e attuato nei nostri servizi, ma probabilmente un giorno sarà realtà!


Bibliografia

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