Nell’ultimo articolo abbiamo preso in considerazione le differenze esistenti tra il concetto di sesso biologico e quello di genere. Il mattoncino successivo da aggiungere riguarda il modo in cui ognun* di noi può relazionarsi con questi due concetti.
Per la maggior parte delle persone, il sesso biologico viene assegnato alla nascita. Questo tuttavia non è vero per le persone intersessuali, che talvolta presentano delle caratteristiche sessuali non riconducibili né alla categoria maschile né a quella femminile; quello che spesso succede è che viene scelto arbitrariamente un sesso, effettuando un’operazione chirurgica che nella maggior parte dei casi non è giustificata da alcuna necessità medica. Anche in questo caso dovremo accontentarci di questa piccola informazione in modo da dedicare a questa tematica il tempo che si merita.
Un concetto invece molto importante da capire è quello dell’identità di genere, ossia la capacità di ogni persona di identificarsi in una delle categorie di genere: quando una persona si rispecchia nell’insieme di aspettative riservate ad una determinata categoria, si identifica con essa. Ad esempio, se io che scrivo mi sentissi pienamente rispecchiato da tutto ciò che ci si aspetta da un uomo, potrei dire che quella è la mia identità di genere.
Il genere con cui però ci identifichiamo non è sempre corrispondente al sesso biologico a noi assegnato alla nascita. Ad esempio, una persona a cui viene assegnato il sesso femminile può identificarsi a livello personale come uomo, perché si sente rispecchiat* dalle caratteristiche comunemente attribuite al genere maschile; d’altra parte, abbiamo detto che i ruoli di genere sono decisi dalla società, quindi da altre persone diverse da noi, e non è affatto scontato che il pensiero comune rispecchi la nostra personalità. Quando una persona si trova in una situazione in cui il proprio sesso assegnato e la propria identità di genere “combaciano”, si definisce cisgender; quando accade invece l’opposto la persona si identifica come transgender. Attenzione! Non tutte le persone transgender vanno incontro al percorso di conferma del genere (un tempo noto come “transizione” o “cambio di sesso”), perché è assolutamente plausibile che si sentano perfettamente a loro agio con il loro corpo pur avvertendo delle differenze col genere a cui appartengono. Quella della conferma del genere è una scelta assolutamente personale, che non deve essere influenzata da fattori esterni e che deve essere rispettata in ogni momento.
Come già accennato tuttavia è sbagliato pensare che il genere “uomo” ed il genere “donna” siano gli unici possibili: il genere è uno spettro, in cui le nostre caratteristiche caratteriali ci collocano in punti diversi. Ogni persona quindi nel corso della propria vita sviluppa un’identità di genere e si pone in un determinato punto di questa linea: le persone che non si identificano con nessuno dei due estremi ma con un altro punto dello spettro di genere si identificano di solito come di genere non binario. E’ anche possibile però che una persona non si senta di appartenere a nessun punto dello spettro e che quindi si identifichi come agender, o che rifiuti l’idea stessa del genere in quanto imposizione dall’esterno, identificandosi come di genere non conforme o genderqueer.
Ma se come abbiamo detto i ruoli di genere cambiano anche in breve tempo, è assolutamente normale che una singola persona possa identificarsi, nell’arco della propria vita, con generi diversi in momenti diversi; queste persone si identificano come gender fluid.
Nota bene! L’identità di genere di ognun* di noi non ha niente a che vedere con l’orientamento sessuale.
L’orientamento sessuale è definito come la capacità di ognun* di provare attrazione fisica e/o sentimentale per persone appartenenti a sessi e generi diversi. I concetti di eterosessualità ed omosessualità sono ben presenti a tutt* (molti altri no, e ci torneremo su), ma forse in molti non sanno che il genere con cui ognun* si identifica non è collegato all’orientamento sessuale. Spesso infatti si pensa che ad esempio una persona assegnata come maschio e che si identifica personalmente come donna debba provare attrazione per gli uomini: questo è assolutamente sbagliato e di fatto discriminatorio. Non correte quindi nell’errore di pensare che le persone transgender siano anche omosessuali!
Infine, abbiamo già detto come spesso ci basiamo sul modo in cui ogni persona appare all’esterno per farci un’idea del suo sesso e della sua identità di genere. Tuttavia, anche questo può indurci in errore, perché una persona che si identifica come uomo non per forza si sente a proprio agio a vestirsi “da uomo”. Le modalità con cui ognun* esprime la propria identità di genere vengono dette espressione di genere: ciò che di fatto noi vediamo di una persona altro non è che la punta di un iceberg enorme, che ci dice davvero poco di chi abbiamo di fronte, e che quindi può farci cadere in errore se ci basiamo solo su quelle poche informazioni.
Per comprendere meglio tutte queste differenze includiamo la Genderbread Person, un'illustrazione molto famosa che rappresenta le 4 principali componenti dell'identità sessuale in punti diversi del corpo, così che sia più facile pensare ad esse come cose separate da non confondere tra di loro. È un semplice disegno, quindi difficilmente potrà rappresentare in modo efficace tutte le sfumature della personalità e dell'identità di ogni persona, però è estremamente utile come primo approccio alla tematica.
Sono tante informazioni da mettere insieme, lo sappiamo. Tuttavia, ci teniamo a far passare il messaggio che queste non sono finezze né informazioni futili, come qualcuno sostiene. Dare un nome alle cose è importante perché conferisce alle stesse una dignità di esistere. Sono concetti nuovi? Sì. Prima non c’erano? Esatto. Ma il mondo cambia e insieme a lui cambia anche il nostro approccio alla realtà: i tempi sono maturi per capire cose che sono sempre esistite e che prima semplicemente non venivano accettate o comprese. E se questo comporta uno sforzo mentale fidatevi, ne vale la pena.
Tenete presente che fare assunzioni riguardo il sesso, l’identità di genere e l’orientamento sessuale di altre persone può costituire una discriminazione ed una violenza psicologica. Immaginatevi di sentirvi chiamare ogni giorno con un nome che non sentite vostro, di dovervi relazionare con gli altri in un modo che non vi rispecchia, di dovervi vestire in un modo che non vi piace, di dovervi in definitiva mostrare come ciò che non siete in ogni momento della vostra vita. Capire ed accettare le differenze che esistono tra ognuno di noi, rispettarle e valorizzarle è un atto di salute, importante quanto una terapia farmacologica, con l’unica differenza che viene da parte di ogni singola persona e non solo dai medici. Tutt* noi siamo coinvolti, ed è nostro dovere fare il massimo per garantire che ogni persona si senta bene con sé stess*.
Noi ovviamente, come sempre, restiamo assolutamente a disposizione per ogni eventuale dubbio chiarimento necessario. Bombardateci di domande, sarà un piacere per noi rispondervi!
Il Team di Icaroe
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