Ipertensione arteriosa: cos’è?
Per pressione arteriosa si intende la pressione esercitata dal sangue contro le pareti dei vasi sanguigni arteriosi. L’unità di misura di questa pressione esercitata è espressa in millimetri di mercurio (mmHg). L’ipertensione arteriosa, cioè valori persistenti di pressione arteriosa sopra i 140/90 mmHg, rappresenta uno dei parametri modificabili (cioè su cui si può intervenire con efficacia) che determinano il rischio, nel tempo, di andare incontro a eventi gravi, come infarto del miocardio e ictus cerebrale.
Trovo la pressione alta per la prima volta: cosa fare?
Quando si misura la pressione arteriosa fuori dallo studio medico e per la prima volta si riscontrano valori superiori a 140/90 mmHg, occorre recarsi dal proprio Medico di Famiglia (MMG), appena si ha la possibilità.
All’inizio il dato più rilevante per il medico è sapere in quali circostanze è stata misurata la pressione.
N.B. Se i valori di alta pressione sono stati riscontrati in condizioni di alta tensione emotiva (come un accesso al Pronto Soccorso per motivi non correlati o una misurazione in farmacia per un vago malessere), è importante ricontrollare la pressione in condizioni di massima tranquillità, per evitare che una tensione emotiva, anche inconsapevole, alteri i valori della pressione arteriosa e porti a un circolo vizioso.
Il MMG quindi fornirà le corrette informazioni riguardo all’ipertensione arteriosa e ai rischi connessi. E dopo un’attenta intervista e visita medica indicherà gli altri accertamenti da eseguire (come elettrocardiogramma ed esami del sangue) che aiutano a costruire il quadro globale della salute della persona.
Misurare a casa la pressione arteriosa: come fare?
Quasi sempre le prime misurazioni non richiedono altro che successivi controlli, prima di poter stabilire se l’alta pressione rilevata sia persistente o meno.
È molto utile a tale scopo effettuare automisurazioni domiciliari, cioè misurare a casa i valori di pressione arteriosa e registrarli nel corso del tempo, scrivendoli ad esempio su un foglio o su una tabella, avendo cura di segnalare il giorno e l’ora della misurazione.
Non è importante il momento della giornata in cui si misura la pressione arteriosa, ma sarà importante eseguire le misurazioni in determinate condizioni:
- trovarsi in un momento di tranquillità;
- lontano dai pasti principali;
- non aver assunto sostanze come alcol, tè e caffè nei 30 minuti precedenti;
- non subito dopo aver fumato;
- non aver eseguito attività o sforzi fisici negli ultimi 30 minuti.
Quindi:
- sedersi comodamente;
- con le gambe non accavallate;
- tenendo il braccio poggiato su un supporto e non sospeso.
Sarà anche importante non parlare durante la misurazione.
Misurare i valori di pressione nel corso del tempo
Spesso non è tanto il numero delle misurazioni che garantisce l’attendibilità del dato, ma l’arco di tempo nel quale esse vengono prese. Questo perché sarà importante conoscere i valori basali, cioè presenti a prescindere da influenze esterne.
Infatti, la pressione arteriosa è un parametro variabile in base a diverse situazioni contingenti: gli sforzi, il freddo, la tensione emotiva, e molte altre condizioni possono normalmente determinare rialzi pressori fisiologici. Basti pensare che i medici raccomandano l’esercizio fisico perché fa bene, nonostante possa determinare l’aumento della pressione arteriosa fino a valori che raggiungono o superano frequentemente i 200/100 mmHg. Il nostro organismo è quindi del tutto idoneo a sostenere rialzi pressori di tale entità senza alcun rischio, anzi, con beneficio.
Ipertensione da camice bianco
Anche andare dal medico o in una struttura ospedaliera può provocare una tensione emotiva a volte inconsapevole. Questo può comportare che si abbia riscontro di valori elevati solo quando la pressione viene misurata presso una struttura sanitaria, mentre i valori misurati a casa propria, o rilevati in farmacia, risultano normali.
Questa condizione, se persiste nel tempo, è definita come ipertensione da camice bianco, e benché sia considerata benigna, merita comunque cautela. Quantomeno, esprime una facile tendenza al rialzo pressorio a causa di stimoli solo lievemente ansiogeni, che facilmente si possono verificare in molti momenti della giornata.
Sintomi associati: cosa fare?
Spesso si ritiene che un modesto rialzo, o anche un lieve abbassamento della pressione, possano determinare sintomi normalmente percepibili.
Sebbene non si possa affatto escludere che ciò possa talvolta accadere, in presenza di malesseri temporanei, come capogiri e sensazione di fiacchezza, le alterazioni della pressione arteriosa possono essere una conseguenza dei disturbi, anziché una causa.
A volte, la presenza di tali sintomi tanto comuni quanto realmente difficili da spiegare spinge spesso a giudicarli con “abbassamenti” o “sbalzi” di pressione, con il rischio di non riconoscere altre cause di vertigini, svenimenti, sensazione di fiacchezza, mal di testa, palpitazioni, e così via. Un’altra conseguenza può essere la riduzione dei farmaci quando i sintomi sono attribuiti a bassa pressione, o l’autogestione di supplementi di terapia quando sono invece attribuiti a pressione alta.
Trovo la pressione alta: cosa devo fare?
In generale, se a casa si riscontrano valori di pressione elevata, occorre sempre per prima cosa non allarmarsi, ma, dopo essersi tranquillizzati, misurare nuovamente la pressione dopo circa 30-60 minuti. Consultare un medico diventa necessario se, oltre al riscontro di valori elevati (sopra i 180/120 mmHg), si hanno anche sintomi associati, come mancanza di fiato e dolore al petto, o se si fa fatica a muovere delle parti del corpo o a parlare; tutte condizioni che accadono comunque molto raramente.
Quali valori devo raggiungere?
Sia la terapia farmacologica, sia la terapia basata sulla modifica degli stili di vita hanno come obiettivo la normalizzazione della pressione arteriosa, sino al raggiungimento di valori inferiori a 140/90 mmHg. Non vi sono prove, tranne che nel caso del diabete, che raggiungere valori ancora più bassi sia vantaggioso nel ridurre il rischio cardiovascolare in maniera significativa.
Stile di vita: è necessario modificarlo?
I consigli sullo stile di vita (come la cessazione del fumo, la perdita anche solo di 5-6 Kg di peso e la pratica regolare di mezz’ora di cammino al giorno) forniti dal proprio medico per tenere sotto controllo i valori di pressione arteriosa, non servono solo a dilazionare la prescrizione di farmaci (quasi che questi fossero l’unica “vera” cura), ma servono come potenti terapie in grado di:
- ridurre, indipendentemente dai farmaci, i valori di pressione arteriosa nel tempo;
- ridurre il rischio cardiovascolare (e non solo);
- aumentano il benessere;
- favoriscono la responsabilizzazione nel prendersi cura di sé.
L’importanza di avere un solo medico come punto di riferimento
La persona seguita da più medici rischia di essere curata peggio, e la frammentazione assistenziale va considerata a tutti gli effetti un fattore di rischio. Per la sua conoscenza della persona e la sua visione globale, il MMG è in una posizione privilegiata per poter rappresentare il fulcro delle consultazioni della persona con ipertensione arteriosa. Infatti, il MMG è determinante nel garantire un approccio non frammentato e nel realizzare interventi preventivi e terapeutici coerenti e proporzionati ai rischi effettivi della singola persona.
Abbi cura di te:
- conosci i tuoi valori di pressione
- misura con costanza la pressione arteriosa se tendenzialmente alta
- modifica in positivo il tuo stile di vita
- affidati al tuo medico e chiedi sempre a lui per ogni dubbio o domanda
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