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L'andrologo, un mistero da risolvere

Aggiornamento: 24 ott 2019

Negli scorsi articoli abbiamo parlato molto della figura del/la ginecologo/a. Se però per le donne è facile identificare una persona che possa prendersi cura della loro salute sessuale e riproduttiva, per gli uomini non è sempre così. Sicuramente in molti hanno sentito nominare l’andrologo, ma in pochi si sono sottoposti ad una visita andrologica. Questo è dovuto anche ad una poca consapevolezza sulle problematiche e i motivi che possono determinare il bisogno di questa figura; uno studio europeo del 2018 ha dimostrato che le donne hanno tendenzialmente una maggiore conoscenza riguardo le problematiche di salute sessuale maschile rispetto agli uomini, e che tra questi ultimi per esempio meno della metà si rivolgerebbe ad un medico dopo aver notato sangue nelle urine [1]. Questa reticenza può portare ad un pericoloso ritardo diagnostico, quindi cerchiamo di far luce su alcuni aspetti che potranno sicuramente esservi utili!



L’andrologia è una branca dell’urologia, che a sua volta è la specialità medica che si occupa della prevenzione e della cura delle patologie dell’apparato urinario; per quanto riguarda gli uomini, questa branca tratta anche le problematiche dell’apparato genitale. L’urologia è una specializzazione presente in tutto il mondo; esistono poi alcuni master che forniscono un focus ulteriore nel campo dell’andrologia, che si occupa invece della salute sessuale e riproduttiva maschile dall’età evolutiva fino alla vecchiaia. E’ una disciplina variegata, talvolta con risvolti chirurgici, e che include anche nozioni di neurologia, endocrinologia e psicologia [2].


L’andrologo è quindi un medico con conoscenze e competenze vaste e specialistiche riguardo le problematiche maschili ed è pertanto una figura che può rivelarsi enormemente utile.


Le patologie andrologiche, talvolta in comune con altre branche specialistiche, sono molteplici e variano anche in relazione all’età della persona. Se volete farvi un’idea, trovate le condizioni più frequenti nella tabella [2].


Le condizioni sono molteplici, ma quello che è importante sapere piuttosto che le singole patologie (per quello c’è il medico!), sono i sintomi che dovrebbero indurre a rivolgersi ad uno specialista:

  • bruciori

  • dolore o difficoltà ad urinare

  • presenza di sangue nelle urine

  • perdite involontarie di urina

  • dolori o alterazioni a carico di qualsiasi componente dell’apparato genitale, ad esempio dolore o masse insolite a livello testicolare

  • problemi di tipo sessuale


Quando andare dall’andrologo?

Quello che non in molti sanno è che l’andrologo ha un ruolo importantissimo non solo per la cura, ma anche per la prevenzione delle patologie! Questo vuol dire che per rivolgersi ad un andrologo non si dovrebbe aspettare di riscontrare determinati sintomi, bensì sarebbe meglio sottoporsi a controlli regolari nel tempo.

Il momento ideale per la prima visita è all’inizio della pubertà, indicativamente tra i 13 ed i 16 anni; successivamente sarebbe bene tornare dall’andrologo tra i 18 ed i 20 anni e poi tra i 35 ed i 40. Infine, sopra i 50 anni sarebbe corretto fare visite periodiche concordate con il medico curante in base alle esigenze individuali [3]. Questi appuntamenti hanno lo scopo non solo di controllare che tutto proceda correttamente, ma hanno anche un importantissimo ruolo educativo. Ad esempio, l’andrologo può insegnare all’adolescente come praticare correttamente l’autopalpazione testicolare oppure aiutarlo ad intraprendere una vita sessuale che sia sana, informata e consapevole. Fondamentalmente, sebbene la realtà sia oggi molto distante, l’idea è quella che l’andrologo assuma per l’uomo il ruolo che ha il ginecologo per la donna: non solo quello di medico, ma anche quello di guida e supporto per la propria vita sessuale e riproduttiva.

Se stai leggendo questo articolo non pensare di aver ormai passato l’età utile per la prima visita: non è mai troppo tardi! Parlane col tuo medico curante, che è il migliore amico della persona per la cura della propria salute, e vedrai che saprà come aiutarti!



Ma cosa succede durante una visita andrologica?

Un altro passaggio importante è sapere cosa aspettarsi da una visita andrologica: non è niente di invasivo o doloroso, anzi!

La prima cosa che farà l’andrologo è capire qualcosa di te tramite semplici domande, in modo da individuare eventuali fattori di rischio per patologie andrologiche; ciò che viene usualmente indagato sono l’alimentazione, l’abitudine al fumo e all’alcol, il livello di attività fisica, la presenza di patologie croniche, eventuali precedenti familiari, i farmaci assunti e l’andamento della vita sessuale e sentimentale.

Il passo successivo è un semplice esame fisico dei testicoli, dello scroto e del pene tramite visualizzazione e palpazione. In presenza di determinati sintomi, o in generale sopra i 50 anni, viene di solito praticata anche l’esplorazione rettale per valutare lo stato della prostata. In alcuni casi, se il medico lo ritiene opportuno, possono essere richiesti semplici esami del sangue o un’ecografia doppler dei vasi scrotali (è un esame veloce e completamente indolore!) [4].

Come potete capire, la visita andrologica è semplice, veloce ed indolore. Ricordatevi però che l’andrologo ha il delicato compito di guidarvi anche in sfere intime come quella sessuale, ed è quindi fondamentale che vi sentiate completamente a vostro agio con la persona che avete di fronte. Se questo non avviene, non fatevi problemi a rivolgervi ad un altro medico: ognuno di noi è diverso ed è normale sentirsi in sintonia con persone diverse. E’ della vostra salute che stiamo parlando, quindi è fondamentale che voi stessi abbiate un ruolo attivo e decidiate a chi affidarvi.

Speriamo con questo articolo di aver chiarito alcuni dubbi e di avervi fatto capire l’importanza dell’andrologo: a questo punto tocca a voi!


Il Team di Icaroe


Fonti:

[1]Urology Awareness Survey. 2018. EAU. [Conducted July 2018]

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