Il termine depressione viene spesso utilizzato per descrivere uno stato d’animo triste o scoraggiato, derivante da eventi emotivamente angoscianti, come una malattia grave o la morte di una persona cara, accompagnato da modificazioni fisiche e mentali che incidono in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo.
Dopo l’ansia, la depressione è la malattia mentale più comune: circa il 30% delle persone che ricorre al medico di base presenta sintomi di depressione, ma meno del 10% di esse è affetta da una forma di depressione grave.
Tra i soggetti affetti da una forma di depressione grave, fino al 15% muore per suicidio; tuttavia, la maggior parte dei soggetti depressi (che non presentano una forma grave) non arriva ad avere pensieri suicidi, ma lamenta sintomi che spesso non vengono neanche associati facilmente alla depressione stessa, come stanchezza cronica, malesseri fisici, apatia, astenia, calo del desiderio, irritabilità.
In genere, la depressione insorge verso i 20 o i 30 anni, sebbene possa di fatto comparire a qualsiasi età, compresa l’infanzia.
Un episodio di depressione dura solitamente per circa 6 mesi, se non trattato, ma talvolta persiste per 2 o più anni; gli episodi, poi, tendono a ripresentarsi più volte durante la vita.
La depressione è due volte più comune nelle femmine adolescenti e adulte che nei maschi adolescenti e adulti. Nei bambini, maschi e femmine sono ugualmente affetti.
SINTOMI
I sintomi di depressione in genere si sviluppano gradualmente, nell’arco di giorni o settimane, e possono variare notevolmente. Essi comprendono:
Incapacità nel provare emozioni (come dolore, gioia e piacere) in modo normale.
Percezione del mondo come incolore e privo di vita.
Perdita di interesse o piacere nei confronti di attività precedentemente apprezzate.
Preoccupazione a causa di una sensazione intensa di colpevolezza e di auto-denigrazione.
Incapacità nel concentrarsi.
Manifestazione di sensazioni di disperazione, solitudine e inutilità.
Presenza di forte indecisione e riservatezza.
Marcata affaticabilità, per cui il soggetto si sente spossato e stanco anche in assenza di attività motoria.
Avvertenza di un senso profondo di solitudine e disperazione e, talvolta, pensieri legati alla morte e al suicidio.
Aumento o diminuzione del sonno. Alcuni soggetti possono svegliarsi presto, avere frequenti risvegli notturni o fatica ad addormentarsi, senza sentirsi riposati al mattino; altri arrivano a dormire troppo (ipersonnia).
Aumento o diminuzione dell’appetito.
Nelle donne, si può verificare l’interruzione del ciclo mestruale.
Alcuni soggetti depressi non curano la propria igiene personale o persino quella dei figli, delle persone care o degli animali di casa. Alcuni pensano di essere affetti da una patologia fisica e lamentano dolori e sofferenze varie.
Insorgenza di mal di testa, palpitazioni o tachicardia, dolori muscolari, alle ossa, alle articolazioni e dolori addominali. I soggetti possono avere la sensazione di avere la testa confusa o vuota. Talvolta, vi può essere stitichezza o diarrea.
A volte la persona può manifestare solo i sintomi fisici della depressione senza che vi siano alterazioni del tono dell’umore. Quando tali disturbi somatici non sono dovuti a condizioni traumatiche (incidenti), malattie, alterazioni metaboliche o sforzi muscolari e il medico ha escluso qualsiasi causa organica, potrebbe trattarsi di quella condizione definita depressione mascherata. La conferma diagnostica può venire dal fatto che il soggetto risponda positivamente ai farmaci antidepressivi o abbia un familiare che soffre o ha sofferto di depressione maggiore.
È bene tener presente che i sintomi della depressione possono essere subdoli, al punto che nessuno si accorge del problema, talvolta neanche il soggetto stesso, che tende ad attribuirli a normale stanchezza, stress, nervosismo o problemi lavorativi, familiari o di coppia. È infatti piuttosto frequente il caso in cui la persona depressa non voglia riconoscere il proprio stato interno, che lo porta a vedere “tutto nero”, ad essere intollerante, irritabile, pessimista, nervoso, distante, e ritenga che questo sia solo la conseguenza di fattori esterni che andrebbero modificati (lavoro, coppia, denaro, figli, ecc.).
Tutti i sintomi della depressione che abbiamo descritto sopra possono manifestarsi in modo acuto (con fasi di depressione molto acute ed improvvise, che magari tendono a scomparire da sole o con una terapia) oppure costantemente, anche se in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento.
Il termine depressione viene infatti utilizzato per definire diversi disturbi correlati tra loro:
Disturbo depressivo maggiore: il soggetto è depresso quasi tutti i giorni per almeno due settimane; ha gli occhi pieni di lacrime, le sopracciglia aggrottate, evita il contatto visivo, ha scarsa espressività facciale e parla in tono monocorde.
Disturbo depressivo persistente: il soggetto è depresso da almeno 2 anni. I sintomi compaiono in modo graduale, spesso durante l’adolescenza, e possono durare anni o decenni. I soggetti possono essere cupi, pessimisti, scettici, passivi, privi di energie, si sentono inadeguati e temono il fallimento, hanno pensieri negativi.
Disturbo disforico premestruale: sintomi gravi si verificano prima del ciclo mestruale e scompaiono al suo termine, causando notevole malessere e/o pesante compromissione funzionale. I sintomi assomigliano a quelli della sindrome premestruale ma sono più gravi, e provocano grave sofferenza e compromissione funzionale sul posto di lavoro e nei rapporti sociali. La donna ha sbalzi di umore e diventa improvvisamente triste e incline al pianto; è irritabile e si arrabbia facilmente. Si sente molto depressa, senza speranza, ansiosa e sull’orlo della crisi di nervi; può sentirsi sopraffatta e fuori controllo, intristendosi spesso. Come molte donne nei giorni precedenti il ciclo mestruale, può avere le mammelle sensibili e ingrossate, e/o dolore muscolare e articolare. Può sentirsi gonfia e aumentare di peso.
CAUSE
La causa esatta della depressione non è chiara, ma una serie di fattori può favorire l’insorgenza della depressione. I fattori di rischio includono:
Fattori biologici: alterazioni a livello dei neurotrasmettitori , alterazioni ormonali e nel sistema immunitario (l’alterazione della trasmissione degli impulsi nervosi può incidere sull’iniziativa del soggetto, sul sonno, sul rimuginio e nelle interazioni con gli altri).
Fattori psicologici e sociali: eventi di vita stressanti sono stati ben riconosciuti come fattori precipitanti gli episodi depressivi; tra questi vi possono essere lutti, conflitti interpersonali e familiari, malattie fisiche, cambiamenti di vita, essere vittima di un reato, separazioni coniugali e dai figli, cambiamenti nelle condizioni lavorative o l’inizio di un nuovo tipo di lavoro. Questi eventi possono essere maggiormente impattanti in persone che hanno avuto esperienze infantili avverse e che mancano quindi di abilità per affrontarli efficacemente.
Fattori genetici e fisiologici: i familiari di primo grado (ossia figli, genitori o fratelli/sorelle) di individui con depressione maggiore hanno un rischio di sviluppare il disturbo da 2 a 4 volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Ad essere ereditata geneticamente è la predisposizione a sviluppare il disturbo ma non il disturbo vero e proprio.
Le donne hanno più probabilità di soffrire di depressione rispetto agli uomini, sebbene le ragioni di ciò non siano del tutto chiare. Tra i fattori fisici, gli ormoni sono i più coinvolti: le variazioni dei livelli ormonali possono indurre alterazioni dell’umore poco prima delle mestruazioni (sindrome premestruale), nel corso della gravidanza e dopo il parto. Nelle prime quattro settimane dopo il parto o durante la gravidanza alcune donne accusano depressione (malinconia da parto o, se la depressione è più grave, depressione post-partum). Un altro fattore, abbastanza comune tra le donne, è dato da alterazioni nella funzionalità tiroidea.
La depressione può anche essere associata o causata da diverse patologie e fattori fisici. I disturbi fisici possono provocare la depressione direttamente (ad esempio quando una patologia della tiroide compromette i livelli ormonali) oppure indirettamente (come con l’artrite reumatoide che causa dolore e invalidità). Una serie di malattie mentali, poi, può predisporre un soggetto alla depressione. Tra queste vi sono alcuni disturbi ansiosi, l’alcolismo, i disturbi da abuso di sostanze e la schizofrenia.
Molti soggetti riferiscono di sentirsi più tristi nel tardo autunno e in inverno, attribuendo questa tendenza alle giornate più corte e alle temperature più fredde. Tuttavia, in alcune persone tale tristezza è abbastanza grave da essere considerata un tipo di depressione (disturbo affettivo stagionale).
DIAGNOSI
Un medico è spesso in grado di diagnosticare la depressione sulla base dei sintomi, utilizzando un elenco di essi per identificare i diversi tipi di disturbi depressivi. Per distinguere la depressione dai normali sbalzi di umore, il medico stabilisce se i sintomi causano un malessere significativo o impediscono al soggetto di avere una vita normale. Una storia personale o familiare di depressione aiuta a confermare la diagnosi.
TRATTAMENTO
Per la maggior parte dei soggetti affetti da depressione il ricovero ospedaliero non è necessario. Tuttavia, alcuni di essi lo richiedono, soprattutto in caso di ideazione suicida o tentativi di suicidio, di debolezza eccessiva in seguito alla perdita di peso o di rischio di complicanze cardiache dovute a una grave agitazione.
Il trattamento dipende dalla gravità e dal tipo di depressione:
Depressione lieve: supporto (frequenti visite al medico e formazione) e psicoterapia
Depressione moderata/grave: farmaci, psicoterapia, o entrambe
Depressione stagionale: fototerapia
SUPPORTO
Il medico programma delle visite o delle telefonate settimanali o quindicinali durante le quali spiega al soggetto e ai suoi famigliari che la depressione ha delle cause fisiche e richiede un trattamento specifico, solitamente efficace, rassicurandoli sul fatto che la depressione non è sintomo di debolezza caratteriale.
È importante per i famigliari comprendere il disturbo, essere coinvolti nel trattamento e fornire supporto.
Conoscere la depressione può aiutare il soggetto a comprendere e trattare il disturbo; ad esempio, può imparare che il percorso di recupero spesso è irregolare e che, anche se si ripresentano, gli episodi di tristezza e i pensieri bui scompariranno. In questo modo, il soggetto può mettere in conto eventuali battute d’arresto ed essere propenso a continuare il trattamento senza desistere.
Essere più attivi (facendo passeggiate ed esercizio fisico con regolarità) e intensificare i rapporti con gli altri può aiutare. I gruppi di supporto possono essere d’aiuto, attraverso un forum in cui condividere esperienze e sensazioni comuni.
PSICOTERAPIA
Nella depressione lieve, la psicoterapia da sola può essere efficace quanto la terapia farmacologica. Quando usata in associazione con i farmaci, la psicoterapia può essere efficace anche per la depressione grave.
La psicoterapia individuale o di gruppo può aiutare il soggetto depresso ad assumere nuovamente e con gradualità le proprie responsabilità e ad adattarsi alle normali difficoltà della vita. La terapia interpersonale si concentra sui ruoli sociali passati e presenti del soggetto, identificando i problemi relativi al suo rapporto con le altre persone, e fornendo una guida su come adattarsi ai cambiamenti di ruolo nella vita. La terapia cognitiva-comportamentale può modificare i pensieri pessimistici e negativi che accompagnano la depressione.
TERAPIA FARMACOLOGICA
Sono disponibili diversi tipi di antidepressivi (farmaci impiegati nel trattamento della depressione). Tra questi:
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)
Farmaci simili alla ketamina
Gli psicostimolanti, come destroanfetamina, metilfenidato e altri farmaci, vengono a volte somministrati, spesso in associazione ad antidepressivi. Gli psicostimolanti sono utilizzati per aumentare il livello di attenzione e consapevolezza.
L’iperico, un integratore alimentare naturale, viene talvolta usato per curare la depressione lieve, anche se la sua efficacia non è stata dimostrata. Tuttavia, a causa delle interazioni potenzialmente dannose tra l’iperico e molti altri farmaci su prescrizione, coloro che intendono assumere questo integratore erboristico devono discutere con il proprio medico delle possibili interazioni farmacologiche.
FOTOTERAPIA
La fototerapia (o light therapy) è il trattamento più efficace per la depressione stagionale, ma può essere utile per altri tipi di disturbi depressivi.
La fototerapia prevede di sedersi a una certa distanza da una fonte luminosa che emette luce a una particolare intensità. Il soggetto viene istruito a non guardare la luce in modo diretto e a rimanere davanti ad essa per almeno 30-60 minuti al giorno. La fototerapia può essere svolta in casa.
Se il soggetto va a dormire e si sveglia tardi, la fototerapia è più efficace al mattino. Se il soggetto va a dormire e si sveglia presto, la fototerapia è più efficace nel tardo pomeriggio e in prima serata.
Team Icaroe
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