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La salute non è uguale per tutti, e la soluzione è l'equità



La salute è un diritto umano, ed è un diritto di tutti. (1)(2)


La nostra Costituzione lo dice chiaramente, all’articolo 32: lo Stato deve tutelare la salute di ogni cittadino nell’interesse dell’intera collettività. (3)


Cosa vuol dire allora “tutelare la salute”? Avere o non avere una malattia non dipende solamente dal nostro bagaglio genetico o dai nostri stili di vita.


Salute e malattia sono determinate ancora di più dall’ambiente in cui viviamo, dalle nostre reti sociali, dalla distribuzione della ricchezza del Paese in cui siamo nati. (4) (5)

La ricchezza degli individui, il tipo di lavoro che svolgono o il loro livello di istruzione influenza le loro abitudini: individui più poveri hanno più probabilità di fumare e di mangiare cibo spazzatura (banalmente, un panino di una catena di fast-food costa molto meno di un piatto caldo fatto con prodotti locali). (6)


Chi raggiunge un livello sociale più alto può avere più controllo della propria vita e può scegliere stili di vita più salutari: ecco come gli abitanti di Lenzie, un quartiere ricco di Glasgow, possono vivere addirittura vent’anni in più di chi è nato in un quartiere povero come quello di Calton. (7)


Esistono studi in Italia che mostrano quanto sia evidente questo “gradiente sociale”: il gruppo guidato da Giuseppe Costa ha mostrato che nel seguire la linea 3 del Tram di Torino si perdono quattro anni di vita passando dalla zona precollinare fino alle Vallette, quartiere ai margini della città. Nei quartieri poveri aumentano notevolmente malattie come il diabete e gli esiti di salute sono in genere peggiori. (8)


Ancora più sorprendente è aver dimostrato come l’ambiente abbia influenza sui nostri geni: il DNA può essere modificato dalla vita che abbiamo vissuto e queste mutazioni vengono trasmesse ai nostri figli. Chi nasce povero ha più probabilità di essere malato, così come la sua progenie. (9) (10)


È stato dimostrato che la posizione professionale influenza l’aspettativa di vita molto più di alcol, ipertensione o obesità.

Studi ancora più sorprendenti mostrano come questo non valga soltanto in senso assoluto, ma questa differenza di salute sia ancora più legata alle differenze presenti all’interno delle società: i Paesi in cui ci sono grandi differenze tra ricchi e poveri sono quelli con peggiori esiti di salute.

Infatti, nonostante il PIL degli USA sia molto maggiore di quello indiano e nonostante un operaio americano guadagni molto di più della media della popolazione indiana, l’aspettativa di vita di un individuo che vive in un quartiere povero negli Stati Uniti è uguale a quella di un indiano, ma è vent’anni inferiore di quella di un individuo che vive nella stessa città e in un quartiere ricco.

Nei paesi poveri, in cui mancano servizi essenziali come le fognature o l’acqua potabile, la salute segue l’andamento del PIL: la società si fa più sana al crescere della ricchezza perché vengono garantiti sempre più servizi di base.

Mano a mano che la ricchezza cresce, però, questo legame si fa meno forte mentre diventa impressionante il legame che si crea tra differenze sociali e malattia: società con maggiori differenze sociali sono società più malate. (11)


Resta quindi chiedersi: come creare società più sane?


L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha parlato chiaramente: bisogna inserire la salute in tutte le politiche. (12)

La salute non si vive soltanto all’interno degli ospedali, ma si crea nei contesti in cui le persone vivono. Si crea salute nelle politiche del lavoro, nel garantire livelli di istruzione adeguati a tutta la popolazione e all’interno delle loro reti sociali. (13)

Agire sulla salute e sui suoi determinanti significa intrecciare tutte le professioni che agiscono sul benessere delle persone e della collettività e la politica deve porsi questo obiettivo.

Gli individui devono essere resi parte dei processi che influenzano la loro salute e la sanità pubblica deve orientarsi verso questo coinvolgimento attivo, collaborando con i professionisti di ogni settore del welfare.


In Italia stiamo vivendo una crisi del Servizio Sanitario Nazionale, sempre più definanziato, e in cui il settore privato sta crescendo notevolmente: il privato risponde in modo efficiente ad una domanda di salute che si esprime in malattia, ma in cui la malattia è determinata dal tessuto sociale di cui non è responsabile. È proprio sul tessuto sociale che bisogna agire per fare salute.

Le grandi sfide della Sanità Pubblica si intersecano con quelle della politica tutta.

La grande rivoluzione che la società può raggiungere in termini di salute è una soltanto: il raggiungimento dell’equità.


Il team di Icaroe



1. CONSTITUTION OF THE WORLD HEALTH ORGANIZATION 1.

2. Universal Declaration of Human Rights | United Nations [Internet]. [cited 2019 Oct 21].

3. senato.it - La Costituzione - Articolo 32 [Internet]. [cited 2019 Oct 21].

4. Stringhini S, Carmeli C, Jokela M, Avendaño M, Muennig P, Guida F, et al. Socioeconomic status and the 25 × 25 risk factors as determinants of premature mortality: a multicohort study and meta-analysis of 1·7 million men and women. Lancet. 2017 Mar 25;389(10075):1229–37.

5. Marmot MG, Bosma H, Hemingway H, Brunner E, Stansfeld S. Contribution of job control and other risk factors to social variations in coronary heart disease incidence. Lancet. 1997;

6. Braveman P, Gottlieb L. The social determinants of health: It’s time to consider the causes of the causes. Public Health Rep. 2014;

7. WHO | Behind the “Glasgow effect.” WHO. 2011;

8. 40 anni di salute a Torino. Spunti per leggere i bisogni e i risultati delle politiche | Epidemiologia & Prevenzione [Internet]. [cited 2019 Oct 21].

9. McMichael AJ. Epidemiology and the People’s Health. Theory and Context. * Nancy Krieger. Int J Epidemiol. 2011 Aug 1;40(4):1130–2.

10. Marmot M. The health gap: the challenge of an unequal world. Lancet [Internet]. 2015 Dec [cited 2019 Oct 21];386(10011):2442–4.

11. LP HP | Lifepath [Internet]. [cited 2019 Oct 21]. 12. Tuters S. Wilkinson, R., & Pickett, K. (2009). The Spirit Level: Why More Equal Societies Almost Always Do Better . London: Allen Lane. . Leadersh Policy Sch. 2012;

12. WHO | Health in All Policies: Framework for Country Action. WHO. 2016;

13. Marmot M, Allen J, Goldblatt P, Boyce T, McNeish D, Grady M, et al. The Marmot Review. 2010;

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