top of page
Immagine del redattoreTeam Icaroe

Pianificare la gravidanza: quali esami svolgere e perché



Nel primo articolo riguardo alla pianificazione della gravidanza abbiamo introdotto questo importante tema, focalizzandoci sui motivi che lo rendono tale e sulle figure professionali che giocano un ruolo di rilievo in questo percorso.

Ci concentriamo adesso invece sugli accertamenti e gli esami da eseguire se si vuole intraprendere una gravidanza: molti di questi sono inclusi nel libretto della gravidanza e possono essere eseguiti anche in un secondo momento, ma se effettuati prima del concepimento assumono un valore del tutto diverso e garantiscono una protezione ancora maggiore. Vediamo quali sono e perché sono importanti.


Verifica il tuo stato vaccinale nei confronti di rosolia, varicella, difterite, tetano, pertosse, epatite B ed influenza

Quelle elencate sopra sono infezioni verso le quali sono disponibili vaccini sicuri ed efficaci: proteggersi verso di esse è importante non solo per la tua salute, ma anche per quella del feto! Infatti, seppur in modo diverso, tutte queste se contratte in gravidanza possono causare seri problemi.


  • La rosolia, se contratta nelle prime 20 settimane di gravidanza, può causare sordità, cataratta, problemi cardiaci e molte altre malformazioni fetali; dopo la 20° settimana, il rischio di infezione si riduce sensibilmente. Circa l’80% delle gestanti è già immune alla rosolia, ma è importante controllare lo stato immunologico in modo da effettuare il vaccino qualora le difese fossero inesistenti o insufficienti. Dopo il vaccino, è opportuno aspettare almeno un mese prima del concepimento.

  • La varicella nelle gestanti può causare una polmonite di gravità maggiore rispetto alla popolazione generale; inoltre, se contratta durante la gravidanza può causare alterazioni della pelle e degli occhi, ritardo di crescita e alterazioni nervose. Anche se contratta in prossimità del parto può causare malattia fetale, di entità variabile a seconda del momento specifico in cui avviene il contagio. Quindi è indispensabile verificare lo stato immunologico ed eventualmente vaccinarsi; anche in questo caso è prudente aspettare almeno un mese prima del concepimento.

  • Il vaccino trivalente contro difterite, tetano e pertosse può essere effettuato in periodo preconcezionale in modo che gli anticorpi vengano trasmessi al feto. Non importa eseguire test su sangue: controlla quando hai fatto l’ultimo richiamo e se sono passati più di 10 anni, ripeti il vaccino.

  • L’epatite B si trasmette soprattutto durante il parto, ma può contagiare il feto anche durante la gravidanza: è bene quindi vaccinarsi preventivamente.

  • L’influenza nelle gestanti può essere pericolosa perché si presenta in modo più severo e può causare febbre alta (>39°C), dannosa per lo sviluppo embrionale. Vaccinati per l’influenza stagionale per scongiurare questo rischio!


Verifica il tuo stato immunologico verso il Citomegalovirus (CMV)

L’infezione da CMV è in realtà molto comune, e circa il 50% delle donne al momento del concepimento risulta averla già contratta: la maggior parte delle volte decorre in maniera quasi asintomatica, motivo per cui spesso nemmeno sappiamo di averla avuta.

E’ opportuno controllare il proprio stato immunologico: se gli anticorpi sono presenti, vuol dire che l’infezione c’è già stata, e non è necessario prendere alcuna precauzione. In caso contrario, è importante sapere che nonostante non esista un vaccino per questo virus, è sufficiente seguire delle semplicissime norme igieniche per prevenire l’infezione:

  • Lavarsi spesso le mani con attenzione, specialmente se si hanno contatti con bambin* sotto ai 5 anni, che sono i veicoli più frequenti dell’infezione;

  • Non condividere piatti, bicchieri e spazzolini con bambin* piccol*;

  • Tenere puliti giocattoli e altri oggetti utilizzati da altr* bambin* e che potrebbero essere sporchi di saliva.


A questo link potrai trovare istruzioni sul corretto lavaggio delle mani.


Verifica il tuo stato immunologico verso la toxoplasmosi

La toxoplasmosi è un’infezione causata da un parassita, il Toxoplasma gondii, che può infettare moltissimi animali (dai mammiferi agli uccelli, dai rettili ai molluschi) e può trasmettersi da un animale all’altro attraverso l’alimentazione con carne infetta. Il Toxoplasma gondii non si trova solo nella carne, ma anche nelle feci di gatto e nel terreno in cui abbia defecato un gatto o un altro animale infetto. La toxoplasmosi in un individuo con sistema immunitario integro può decorrere senza nessun sintomo, ma se acquisita durante la gravidanza può essere trasmessa al feto con danni fetali importanti a seconda del periodo di gestazione. Si calcola che circa il 30-40% delle donne in età gestazionale sia già protetta. Le probabilità di trasmissione dell’infezione materna al feto aumentano man mano che la gravidanza progredisce, mentre i danni al feto sono più gravi nelle prime settimane. Bambin* la cui mamma abbia contratto la toxoplasmosi dopo le 16-24 settimane di gestazione appaiono spesso normali alla nascita, anche se opportune indagini strumentali possono mettere in rilievo alcune anomalie, mentre i feti contagiati nelle prime settimane di gravidanza sono quelli che subiscono le conseguenze più gravi: interruzione spontanea della gravidanza, lesioni cerebrali che possono provocare ritardo mentale ed epilessia, ridotta capacità visiva che può portare fino alla cecità.

Anche in questo caso, così come per il CMV, è opportuno controllare il proprio stato immunologico: se l’infezione è già stata contratta in passato gli anticorpi sono protettivi verso di essa e non dobbiamo preoccuparci. In caso contrario, non esiste vaccino verso questa infezione ed è opportuno seguire una profilassi igienico sanitaria:

  • Evitare il consumo di insaccati e carni crude o poco cotte;

  • Lavare bene frutta e verdura se non cotte;

  • Proteggere i cibi da mosche o altri insetti;

  • Lavare con acqua e sapone superfici, utensili e mani venuti a contatto con carne cruda, pollame, pesce, frutta e verdura;

  • Usare guanti di gomma per manipolare la terra (es. giardinaggio) e ogni altro materiale potenzialmente contagiato dalle feci di un gatto;

  • Se avete un gatto in casa non serve allontanarlo, però è opportuno pulire quotidianamente la lettiera (sarebbe meglio lo facesse qualcun altro, sempre con guanti di gomma), alimentarlo con cibi in scatola, non far entrare altri gatti e non avere contatti con gatti randagi.

E’ inoltre opportuno ripetere il test periodicamente in gravidanza per verificare che queste misure stiano funzionando!


Effettua dei controlli per le infezioni sessualmente trasmissibili

Le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) sono molte, ed alcune di esse in gravidanza possono causare problemi sia per il feto, sia per l’andamento della gravidanza stessa.

All’inizio della gravidanza, o meglio in epoca preconcezionale, è opportuno fare uno screening per le infezioni in tabella.




Le uniche IST per cui esiste una vaccinazione sono l’epatite B (vedi sopra) e l’infezione da Papillomavirus (HPV). Per tutte le altre, è fondamentale la prevenzione, non solo in ottica preconcezionale ma come strumento per vivere quotidianamente una sessualità sicura, libera da preoccupazioni e, in definitiva, ricca di piacere. I metodi migliori per prevenire le IST sono il controllo periodico del proprio status infettivologico, la conoscenza di quello del/la partner (chiedere non è mai sbagliato!) e l’utilizzo di metodi di barriera come il preservativo maschile e femminile.


Conosci il tuo gruppo sanguigno e quello del padre

Ai fini della gravidanza è particolarmente importante il fattore Rh, una proteina presente sulla superficie dei globuli rossi che determina se il nostro gruppo sanguigno è “positivo” o “negativo” a seconda che sia presente o meno.

Se sei Rh-negativ*, il padre è Rh-positiv*, e sei alla seconda gravidanza (o qualsiasi altra dopo la prima) è opportuno che tu faccia il test di Coombs, che permette di rilevare la presenza di anticorpi anti-Rh nel sangue della madre. Perché? Perché l’Rh è un fattore genetico autosomico dominante, quindi se uno dei genitori è positivo e l’altro negativo, è molto probabile che il feto sia positivo. Durante la gravidanza, e soprattutto durante il parto, possono verificarsi piccole trasfusioni di sangue tra la madre e il feto: se il feto è positivo e la madre negativ*, nel sangue materno la presenza dell’Rh fetale causa la formazione di anticorpi, che ad una successiva gravidanza potrebbero attraversare la placenta e causare la malattia emolitica del neonato, una forma di anemia molto pericolosa per la vita del feto. Per questo motivo a tutte le madri a rischio in seguito al parto viene eseguita una “immunoprofilassi”, che elimina dal sangue gli anticorpi che potrebbero causare problemi in futuro. In ogni caso, il test di Coombs permette di rilevare la presenza di questi anticorpi e viene effettuato di routine entro il primo trimestre di gravidanza e alla 28ma settimana.

Tutta questa storia è sicuramente molto complicata, ed in definitiva è importante parlare con il/la propri* medic*, che saprà valutare la situazione e prendersi cura di voi nella maniera più opportuna per la vostra situazione!


Se hai avuto complicanze in gravidanze precedenti, parlane con il/la tu* medic*


Quando una gravidanza non giunge al termine, o si verificano complicanze, questo può essere a volte del tutto casuale, mentre in altri casi può essere legato a motivi ben precisi. E’ quindi fondamentale parlarne con il/la medic*, che può indirizzare verso il percorso più opportuno da seguire. E’ sicuramente fondamentale raccogliere un’accurata anamnesi familiare, per capire se in famiglia sono presenti patologie ereditarie che possono aver causato le complicanze; in alcuni casi, sarà consigliato effettuare alcuni esami aggiuntivi oppure una visita specialistica di genetica medica.

Per questi motivi, il Sistema Sanitario Nazionale, dopo due aborti consecutivi o pregresse patologie della gravidanza con morte perinatale, o anamnesi familiare positiva per patologie ereditarie, su prescrizione dell* specialista ginecolog* o genetista medic*, offre la possibilità di eseguire:

  • Visita specialistica genetica medica con esame obiettivo e valutazione della documentazione clinica recente e remota;

  • Analisi del cariotipo (è la struttura dei nostri cromosomi, in maniera molto semplice);

  • Ecografia addominale e transvaginale, con eventuale ecocolordoppler;

  • Isteroscopia diagnostica con o senza biopsia dell’endometrio;

  • Misurazione di anticorpi per l’identificazione di patologie pericolose per la gravidanza come la sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi ed altre.


Termina qua la lista degli accertamenti da poter eseguire in epoca preconcezionale. Come sempre, vi consigliamo in ogni caso di rivolgervi a MMG e ginecologo/a in modo da essere seguit* opportunamente sia in questa prima fase, sia durante la gravidanza stessa.

Nel prossimo articolo scopriremo insieme quali sono invece gli accorgimenti da prendere nella vita di tutti i giorni, importanti tanto quanto i controlli medici!

Restiamo come sempre a disposizione per dubbi, curiosità e chiarimenti.


Il Team di Icaroe


Bibliografia



47 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

コメント


bottom of page