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Prevenzione Prevenzione Prevenzione!

Prevenire è meglio che curare.


Quante volte l’abbiamo sentita questa frase? Ebbene, per il cancro, non c’è niente di più vero. Il cancro, infatti, è una malattia a genesi multifattoriale: cause ambientali, legate allo stile di vita, infettive, insieme al patrimonio genetico della persona e al caso contribuiscono e si sommano nel determinare l’insorgenza della malattia. Diventa quindi possibile attuare delle misure di prevenzione per ridurre il rischio (ovvero la probabiilità che qualcosa si verifichi) di malattia.



Fattori di Rischio


E’ importante parlare di fattori di rischio, cioè di tutto ciò che può stimolare lo sviluppo e la crescita del tumore; sono distinti in fattori di rischio modificabili ( quelli comportamentali ed ambientali) e non modificabili (il patrimonio genetico, il sesso, l’età) ed possono agire da soli o in combinazione, portando a delle modifiche del DNA delle cellule dell’organismo. La ricerca in questo senso è molto sviluppata: capire infatti quali fattori di rischio si associano a quali tumori e perché e come uno o più fattori ambientali agiscano insieme ad un determinato patrimonio genetico, diventa fondamentale per poter attuare delle misure di prevenzione il più adeguate possibile. Ricordiamo, comunque, che a volte alcuni soggetti ritenuti fortemente a rischio non sviluppano malattia, e viceversa, quindi la ricerca anche in questi casi diventa indispensabile.


Quali sono i fattori di rischio più conosciuti, studiati e comuni? Vediamone alcuni:

  • Tabacco: l’uso del tabacco è in tutto il mondo il più grande fattore di rischio evitabile e uccide ogni anno circa 6 milioni di persone (si per il cancro, che per altre patologie). Il fumo di sigaretta contiene molte sostanze di cui almeno 250 sono ritenute dannose e 50 sono elementi cancerogeni accertati. E’ associato a diversi tipi di tumore: polmone, esofago, laringe, bocca, gola, vescica, pancreas, cervice uterina. Anche il fumo passivo può causare tumori, soprattutto polmonari, in soggetti non fumatori.

  • Alcol: l’uso e l’abuso di alcol sono fattori di rischio per diversi tipi di tumore, tra cui quello della cavità orale, della faringe, della laringe, dell’esofago, del colon retto e della mammella. Il rischio aumenta con l’aumento del consumo e in combinazione al fumo di sigharetta.

  • Dieta e sedentarietà: esiste un collegamento tra sovrappeso ed obesità e alcuni tipi di tumore (esofago, colon-retto, utero, rene, mammella).

  • Infezioni: causano circa l’8% dei tumori. Per esempio, il Papilloma virus (sottotipi 16-18) è correlato al carcinoma della cervice uterina, Epstein-Barr Virus, è correlato ad alcuni linfomi e al tumore del cavo orale, I virus dell’Epatite B e C, al epatocarcinoma.

  • Inquinamento ambientale: l’inquinamento di aria, acqua, e terreni con sostanze cancerogene è correlato all’insorgenza di tumori; la stesso inquinamento atmosferico è considerato cancerogeno, ed è stato stimato che ha contribuito a 3,2 milioni di morti premature nel 2012 in tutto il mondo, tra cui 200.000 morti per cancro al polmone. L’esposizione a sostanze cancerogene avviene anche per esempio tramite il cibo (con la diossina, aflatossina)

  • Fattori occupazionali: esistono più di 40 agenti e circostanze di esposizione negli ambienti di lavoro che sono classificate come cancerogene. I tumori correlati all’attività lavorativa riguardano specifici gruppi che hanno quindi un rischio di sviluppare un tumore più alto rispetto a quello della popolazione generale. Un esempio è il mesotelioma (tumore del foglietto pleurico che ricopre la cavitá toracica), che è dovuto, nella maggior parte dei casi, all’esposizione lavorativa all’asbesto.

  • Radiazioni: l’esposizione a qualsiasi tipo di radiazione ionizzante, sia naturale che da fonti artificiali, aumenta il rischio di diversi tipi di tumore tra cui le leucemie e altri tumori solidi; il rischio inoltre aumenta se l’esposizione avviene in giovane età e quando si è esposti ad elevate dosi. Tra i tipi di radiazioni ricordiamo i raggi Ultravioletti (UVA) soprattutto solari, correlati ai vari tipi di tumore della pelle e al melanoma. Anche le radiazioni utilizzate nella diagnostica medica, nonostante siano importanti, se utilizzate erroneamente e in modo non necessario possono diventare eccessive e quindi dannose per i pazienti; per questo i test radiologici dovrebbero essere appropriamento prescritti e utilizzati, soprattutto nei bambini.

É chiaro che la lista dei fattori di rischio è molto ampia e continuamente aggiornata: non è immediato o sempre possibile associare un fattore di rischio ad un tumore o ad una sede tumorale, proprio perché, come descritto in precedenza, la genesi dei tumori è per definizione multifattoriale.

È importante sottolineare che in natura, anche nella nostra alimentazione esistono moltissime sostanze potenzialmente cancerogene, ma il rischio di insorgenza di malattia, è legata alla frequenza e alla quantità delle consumazioni.

Ricordiamo, esistono anche fattori protettivi, ovvero tutto ciò che permette di ridurre la probabilità che si sviluppi un determinato tumore.


Prevenzione


L’approccio preventivo al cancro è qualcosa di ormai certo e necessario: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 70% dei tumori può essere prevenuto adottando uno stile di vita corretto. Le modalità con cui questo può essere attuato sono diverse ed agiscono ed intervengono a diversi livelli:

  • Prevenzione primaria: è possibile intervenire per diminuire l’incidenza dei tumori cercando di ridurre l’esposizione ai fattori di rischio modificabili, o aumentando la resistenza individuale a questi fattori. Ecco quindi che stimolare un’alimentazione sana, l’attività fisica, l’utilizzo di creme solari protettive, l’utilizzo di mascherine in caso di aria particolarmente inquinata, l’astensione dal fumo di sigaretta sono alcune misure preventive dirette alla popolazione o a gruppi considerati a rischio per alcuni tipi di tumori. Anche la vaccinazione contro specifici agenti infettivi, per esempio il virus dell’epatite B (tumore del fegato) o il Papilloma Virus Umano, sono strumenti di prevenzione.

  • Prevenzione secondaria: per alcuni tumori è possibile, tramite strumenti diagnostici specifici, individuare lesioni precancerose (quindi gruppi di cellule già alterate, che non danno sintomatologia ma che hanno un’alta potenzialità di diventare cellule cancerose) o tumori in uno stadio molto precoce. In questo modo, si può trattare il tumore individuato in modo efficace, aumentando le guarigioni e riducendo il tasso di mortalità. Rientrano qui tutte quelle misure che permettono di individuare il tumore precocemente, prima della manifestazione sintomatica della malattia. In Italia esistono diversi programmi di screening organizzati a livello Nazionale o Regionale, che sono rivolti a specifiche gruppi della popolazione (perché considerati più a rischio): la mammografia contro il tumore al seno, il Pap-Test e l’HPV test per il tumore della cervice uterina, e la ricerca del Sangue occulto nelle feci, per il carcinoma al colon-retto.

  • Prevenzione terziaria: si tratta della prevenzione delle cosiddette recidive o ricadute di malattia, o delle eventuali metastasi, dopo che il tumore è stato curato con chemioterapia e/o radioterapia e/o chirurgia. In questo caso l’obiettivo è quello di aumentare la sopravvivenza dei pazienti e gli intervalli di tempo liberi da malattia e consistono in terapie chemioterapiche, radioterapiche o ormonali.

Falsi miti


Parlando di tumori è facile incappare in bufale e falsi miti, soprattutto per quanto riguarda ciò che li causa e cosa sono.

  1. I campi elettromagnetici non aumentano la probabilità che insorga il cancro. Non esistono prove scientifiche sufficienti che dimostrino il contrario, ma sono necessari ulteriori studi. Il loro principale effetto è il riscaldamento dei tessuti, ma i livelli a cui siamo normalmente esposti (per esempio con il cellulare, guardando la televisione o lavorando al computer) sono molto inferiori rispetto a quelli che producono un riscaldamento significativo; in Italia, inoltre esistono dei valori soglia imposti per legge in Italia, molto al di sotto di questi livelli, che se rispettati, non vi sono prove scientifiche che arrechino danni alla salute.

  2. L’olio di palma contiene sostanze che aumentano il rischio di sviluppo di tumore, ma con una normale alimentazione, è molto difficile raggiungere quantità tali da poter misurare il rischio individuale di sviluppare un tumore. L’olio di palma è un composto che contiene grandi quantità di acidi grassi saturi, pericolosi soprattutto per il cuore e le arterie, e che ad elevate temperature possono sviluppare sostanze che hanno la capacità di mutare il patrimonio genetico. Da notare che il loro utilizzo è stato ridotto dall’industria dolciaria, e che anche altri oli vegetali possono sviluppare le stesse sostanze. In conclusione, si consiglia di non abusarne, ma non c’è motivo per eliminarli del tutto e demonizzarli.

  3. Il caffè non fa male al fegato!! Diversi studi scientifici dimostrano che un moderato consumo di caffè può avere anche effetti benefici e protettivi.

  4. Non esistono alimenti che da soli possono aiutare a ridurre il rischio di un tumore: è necessario condurre una dieta equilibrata, varia e moderata ed accompagnarla ad attività fisica, astensione dall’abuso di alcol e dal fumo.

  5. I vaccini attualmente raccomandati, non causano il cancro, e non vi sono prove di relazione tra vaccini e comparsa di tumori. Al contrario, alcuni vaccini, come quello per HBV e HPV sono potenti armi contro lo sviluppo di tumori indotti da virus; contengono virus inattivati, che per definizione non possono causare mutazione.

Il Team di Icaroe in collaborazione con la Dott.ssa Federica Viola


Bibliografia



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