top of page
  • Immagine del redattoreTeam Icaroe

Pronto Soccorso, ma aspetta la fila!

Forse non hai mai sperimentato cosa voglia dire, oggi, andare in un Pronto Soccorso, specialmente il sabato sera o il lunedì mattina. Magari invece ti è capitato di dover accompagnare qualche amico o parente, rendendo l’esperienza forse ancora più traumatica.


Ma cos’è e come nasce il Pronto Soccorso? Come si struttura e in quali situazioni serve?

Il pronto soccorso è un'unità operativa dell'ospedale dedicata ai casi di emergenza e con spazi dedicati alla breve osservazione. Qui vengono prestate le prime cure in tutti i casi di urgenza ed emergenza (traumi, infarti, ecc.) e si accede quindi in modalità di "ricovero urgente".

Per noi ora è normale avere un servizio a disposizione 24 ore su 24 ma il Pronto Soccorso nasce solo nel 1936, da un’idea del Dottor Kirchner che disse: «Non è il territorio che viene in ospedale, e’ l’ospedale che deve andare sul territorio». Fu così che tra gli anni ‘40 e gli anni ‘60 si definì quello che ancora oggi chiamiamo Pronto Soccorso [1].



Nella nostra mente sicuramente quello che accomuna tutte queste strutture è l’attesa.


Ma quanto bisogna aspettare? 

Dipende; Il tempo aumenta se stiamo “meno male” rispetto agli altri e rispetto a quante persone si trovano in quella sala d’attesa. Fino a pochi mesi fa tutto questo era regolato dal codice-colore che tutti conosciamo che veniva assegnato dagli infermieri del Triage/Accettazione: bianco, verde, giallo, rosso, dal meno grave al più grave. Ora invece è stata proposta una nuova classificazione che verrà adottata da tutte le strutture nel giro di 18 mesi.

I codici-colore delle vecchie linee guida erano i seguenti:

  • codice rosso: molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure;

  • codice giallo: mediamente critico, presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita;

  • codice verde: poco critico, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili;

  • codice bianco: non critico, pazienti non urgenti; [2]


Come potete notare non ci sono riferimenti alle tempistiche. Dettaglio che invece compare nelle Linee Guida 2019 insieme ad un nuovo livello di triage, il codice azzurro [3]:


Quando ci rivolgiamo al Pronto Soccorso è facile capire perché il nostro mal di pancia, che ci sta facendo soffrire moltissimo, deve aspettare se vediamo entrare qualcuno che ha subito un grave trauma, per cui è evidente la necessità di cure immediate. Eppure anche situazioni che all’apparenza sembrano non gravi (un infarto, una crisi ipertensiva con danno d’organo, un ictus…) vengono riconosciute dai professionisti per quello che sono e si vedono quindi assegnare un codice che indica l’urgenza. È chiaro che è frustrante per tutti attendere ore per essere assistiti ma nei Pronto Soccorso si lavora 24 ore su 24 tutti i giorni (sì! Anche a Natale e anche tutte le domeniche) per soccorrere chi ha bisogno: cerchiamo quindi di essere pazienti e tenere sempre a mente che se non capiamo il motivo dell’attesa non significa che non sia giustificata.


La legge prevede il pagamento di un ticket (il cui importo varia regionalmente) per le prestazioni erogate in Pronto soccorso ospedaliero classificate con codice “bianco” (prestazioni non urgenti, paziente in condizioni non critiche ad eccezione di traumi ed avvelenamenti acuti) non seguite da ricovero. Queste prestazioni infatti sono considerate degli accessi “non corretti”, per condizioni che non necessitavano di rivolgersi al Pronto Soccorso, ma al proprio Medico o al Servizio di Continuità Assistenziale. Sono esclusi dal pagamento in ogni caso i minori di 14 anni e gli assistiti che godono di esenzione.

Il ticket non è quindi previsto per le prestazioni erogate a pazienti cui è stato attribuito un codice rosso, giallo, azzurro o verde. [4]


I NUMERI DEL PRONTO SOCCORSO [5]


Quanto pesano i codici bianchi sul Pronto Soccorso?

I codici bianchi nel 2017 sono stati il 13% del totale, una percentuale simile agli anni precedenti.I codici rossi, cioè le persone in pericolo di vita, per fortuna costituiscono la minoranza con appena il 2%% La maggioranza è rappresentata dai codici verdi (63%), i. E nel mezzo ci sono i codici gialli, comunque consideratidelle urgenze (22%).

Il numero totale di accessi nel 2017 è stato di 20 milioni di persone in tutta Italia, circa un terzo della popolazione totale, assistita nei nostri Pronto Soccorsi. Mentre nel 2018 si registrano 14,5 milioni di accessi.



Ma come fare per sapere effettivamente quanta “coda” ci sia in un certo momento in un particolare Pronto Soccorso e scegliere di conseguenza come comportarsi in base alle proprie condizioni? Vengono in nostro aiuto delle app specifiche come Salutile della Regione Lombardia. Quando queste non sono disponibili,ci si può collegare ai portali messi a disposizioni dalle Regioni come “Pronto soccorso Lazio”.


E se volessimo quantificare i mezzi a disposizione del sistema di emergenza sanitaria territoriale?

Le Centrali Operative del 118: dagli novanta ad oggi la fase di gestione delle emergenze extraospedaliere (in parole povere il sistema del 112/118) ha subito moltissimi miglioramenti organizzativi, fino arrivare al sistema che abbiamo ora costituito dalle 76 Centrali Operative con il numero 118 attivo su tutto il territorio nazionale.


Il Sistema di allarme sanitario è dotato di un numero telefonico di accesso breve ed universale “118”, in collegamento con le Centrali Operative. A queste arrivano tutte le richieste telefoniche di emergenza sanitaria. La Centrale Operativa coordina tutti gli interventi nel territorio di riferimento e attiva la risposta ospedaliera 24 ore su 24. Il “118” è il numero telefonico di riferimento per tutti i casi di richiesta di soccorso sanitario a persone vittime di malori o incidenti di qualsiasi natura, è un numero gratuito ed è attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24 e può essere chiamato da qualsiasi telefono, fisso o cellulare. I cellulari sono abilitati a effettuare chiamate verso i numeri di soccorso (118, 112, 113, 115) anche se la scheda non ha più credito. Se si chiama da una cabina telefonica non è necessario né il gettone né la scheda.


Il Numero di emergenza unico europeo (NUE) 112 (uno-uno-due) è il numero di telefono per chiamare i servizi di emergenza in tutti gli Stati dell’Unione Europea, che viene utilizzato ad oggi anche in alcune regioni e città italiane (Lombardia, Roma città, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Sicilia Orientale) [7].


Sul territorio italiano si contano circa 980 strutture tra Aziende Ospedaliere, Ospedali Civili e Policlinici dotati di un Pronto Soccorso per un totale di 48 mezzi di elisoccorso. Purtroppo non è disponibile il numero totale di messi di soccorso (ambulanze, auto mediche ecc). 


Concludiamo sempre parlando di numeri! Sai quanti giorni a settimana è attivo il Pronto Soccorso? 7! 24 ore su 24, senza fermarsi mai! Nei nostri Pronto Soccorso tutti gli operatori sanitari sono sempre attivi per aiutare chi si trova in situazioni di urgenza o emergenza, speriamo che questo articolo vi sia stato utile per capire meglio cosa ci sia dietro a ciò che vediamo e a svelare alcuni misteri dell’assistenza di emergenza!

Come sempre siamo a vostra completa disposizione per dubbi o per parlare dei contenuti dei nostri post e articoli, potete contattarci su instagram o facebook e tramite la sezione contatti di questo sito.


Il Team di Icaroe



Fonti


Per altri approfondimenti:

63 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page