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Immagine del redattoreTeam Icaroe

Tumore al seno: prevenire per curare meglio

“Sentivo da poco uno strano fastidio al seno, non dolore o prurito, ma solo una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa che non doveva esserci. Ho fatto la mammografia e ho scoperto di avere un tumore.”


Quante donne conosci? Probabilmente più di 8, forse anche più di 16 o 32. Il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nell’arco della vita. È il tumore più frequente nel sesso femminile e la prima causa di mortalità per tumore nelle donne. Eppure, sebbene questi dati possano spaventare, è un tumore che se scoperto precocemente può essere curato. Per questo motivo è fondamentale la prevenzione, ossia agire prima che la malattia compaia o dia sintomi per poterla scoprire precocemente e trattarla.



Esistono due tipi di prevenzione in questo caso:

  • la prevenzione primaria, cioè quelle azioni che fanno sì che sia più difficile che il tumore si sviluppi, e

  • la prevenzione secondaria, ossia quelle azioni che permettono di scoprire il più presto possibile la presenza di un tumore.


Come fare a ridurre il rischio di sviluppare un tumore al seno (e anche altri tumori)?

È sicuramente molto importante avere uno stile di vita sano: non fumare, mangiare in maniera equilibrata riducendo il contenuto di grassi nella dieta (soprattutto di quelli saturi di origine animale) e mangiando molti vegetali (frutta e verdura a volontà!), fare attività fisica moderata per almeno 150 minuti la settimana (ossia una camminata di 20-30 al giorno per tutti i giorni) come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della sanità. Anche l’allattamento al seno (quando possibile) sembra essere un fattore che riduce il rischio di sviluppare tumori della mammella, oltre che essere importante per lo sviluppo del bambino e per la creazione di un legame madre-figlio/a.


Nei prossimi articoli parleremo più approfonditamente anche dei fattori di rischio per lo sviluppo del tumore al seno, restate con noi!


Tuttavia, anche se fondamentale, la prevenzione primaria va combinata con i controlli periodici che permettono di scoprire precocemente un eventuale tumore.



Da dove partire?

La maggior parte dei tumori al seno si presenta come un nodulo, ossia una formazione generalmente dura e fissa che si può percepire alla palpazione del seno, che non dà dolore né altri sintomi se non in fase avanzata. È importante quindi imparare a fare l’autopalpazione. Il modo migliore per farla sarebbe iniziando in piedi di fronte allo specchio per osservare eventuali anomalie visibili e alterazioni nel movimento (ad esempio, un seno che resta adeso al torace se vi piegate in avanti mentre l’altro si muove con voi). Tuttavia, che sia prima di andare a dormire, sul divano mentre guardate la tv o leggete, sotto la doccia, quando volete, la cosa importante è che la facciate!

Voi siete le persone che meglio conoscono il vostro corpo e il vostro seno, almeno una volta al mese (possibilmente lontano dal ciclo mestruale) dedicate dieci minuti del vostro tempo a esaminarlo per identificare eventuali cambiamenti ed eventualmente rivolgervi a un medico.

Non sapete come effettuarla? Nessun problema, nei prossimi giorni faremo un post dedicato, spiegando come fare la palpazione e quali movimenti eseguire.


L’esame principe per valutare la presenza di noduli nel seno adulto è invece la mammografia. Può far paura ma è molto importante che venga effettuata ogni due anni nelle donne tra i 50 e i 69 anni di età. La frequenza e l’età in realtà possono variare a seconda di indicazioni mediche che tengano conto della vostra storia personale e familiare (se avete forte familiarità talora il medico può indicare di effettuare l’esame con maggiore frequenza o in età diverse da queste). Anche in assenza di familiarità in questa fascia di età la mammografia è gratuita e dovreste ricevere a casa l’invito a effettuarla.

La mammografia in questi casi è considerata esame di screening, ossia un esame che viene fatto a tappeto su tutta la popolazione perché gli anni tra i 50 e i 69 sono quelli maggiormente a rischio di sviluppare tumore al seno. Alcune regioni stanno oggi estendendo l’esame anche a donne di età inferiore  o superiore: chiedi al tuo medico di famiglia maggiori informazioni a riguardo!


Può capitare, però, che in alcuni casi sia utile e importante effettuare l’esame prima, sarà il tuo medico a spiegarti come fare e perché sia necessario nel tuo caso particolare, in questi casi però non si può parlare di screening (non è rivolto a tutti, ma solo a te!) bensì di un esame diagnostico prescritto sulla base della tua storia e delle tue caratteristiche (proprio come una radiografia o un esame del sangue).


E se ho meno di 50 anni?

La mammografia, pur essendo il più diffuso e conosciuto esame di screening per il tumore al seno, non può essere effettuato da tutte le donne. Quando il seno è giovane, la struttura stessa della mammella rende la mammografia molto difficile da leggere una volta fatta e questo può causare errori o impossibilità di identificare un’eventuale patologia. La scelta di eseguirla tra i 50 e i 69 anni è legata da un lato al fatto che il tumore al seno si sviluppa più spesso in questa fascia di età e dall’altro dal fatto che la struttura del seno in queste donne permette di identificare con maggiore precisione le situazioni patologiche. Sotto i 50 anni quindi, l’esame migliore da effettuare è l’ecografia. Sarà sempre il tuo medico, basandosi sulla storia tua e della tua famiglia e su eventuali sintomi, a prescriverti l’esame e a spiegarti come viene effettuato e perché è importante farlo. Si svolge come una normale ecografia, utilizzando una sonda e un gel un po’ freddo, che consentono di osservare la struttura del tuo seno e eventuali masse presenti. Non è doloroso né invasivo e non serve nessun tipo di preparazione.


Avete altri dubbi sulla prevenzione del tumore al seno? Sulla prevenzione dei tumori in generale? Scriveteci nei commenti oppure a icaroe.team@gmail.com e vi risponderemo!


Il team di Icaroe



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